La Carta di Parma uno strumento utile anche per affrontare il problema migranti. Ma va aggiornata. Flavio Tosi, sindaco di Verona e leader di Fare!, che quella “carta” l’ha firmata, ne è convinto ed offre qualche suggerimento. Ecco il suo intervento:
Otto anni fa i Sindaci di 16 città siglarono a Parma la “Carta della sicurezza”, per chiedere al Governo di potenziare i poteri dei Primi Cittadini in materia di pubblica sicurezza, sostenere economicamente i progetti di lotta al degrado, aumentare l’organico delle forze dell’ordine, introdurre norme specifiche e di certezza della pena per i reati di grave allarme sociale.
Dal punto di vista politico, la Carta di Parma è stato lo strumento che ha fatto comprendere come il tema della sicurezza delle città non poteva più venire affrontato con un approccio ideologico, contrapponendo politiche repressive e politiche sociali. La firma bipartisan al documento rese chiaro a tutti che i problemi dei Sindaci di centrodestra e centrosinistra erano uguali, e che occorreva dare risposte concrete ed efficaci alle legittime esigenze di sicurezza da parte dei cittadini.
Purtroppo, a otto anni di distanza, dopo un iniziale intervento positivo del Ministro Maroni, in parte vanificato dalle solite sentenze “creative”, alla necessità di dare maggiori poteri ai Sindaci in materia di pubblica sicurezza non è stata data adeguata risposta e tali poteri sono di nuovo praticamente inesistenti.
Problemi come la prostituzione su strada, i comportamenti molesti di persone alterate dall’alcol, il racket dell’accattonaggio che sfrutta minori, portatori di handicap fisici o animali per impietosire e indurre i passanti a elargire elemosine, le occupazioni abusive di edifici abbandonati si possono risolvere solo aumentando i poteri dei Sindaci in materia, oltre che garantendo l’allontanamento dal nostro Paese di cittadini comunitari che si comportano scorrettamente. L’Italia ha un sistema normativo debolissimo da questo punto di vista ed è di fatto impossibile allontanare quei cittadini.
Resta poi la necessità di una riforma del nostro Codice Penale, non solo per rendere più rapidi i processi, ma anche per dare la certezza della pena per chi delinque: una certezza che, nella maggior parte dei casi, oggi non esiste. Va inoltre ulteriormente sensibilizzata la Magistratura sul sempre maggiore allarme sociale determinato dai furti e dalle violenze nelle abitazioni dei cittadini: crimini per i quali occorrono maggior rigore e severità rispetto alle reiterate scarcerazioni immediate o condanne irrisorie che non vengono scontate e appaiono un eccesso di “buonismo”.
Per ovvie ragioni, la Carta di Parma risulta superata sul tema dei migranti.
Purtroppo in questi otto anni nel nostro Paese il tema dell’immigrazione è esploso in maniera drammatica, ponendo le città di fronte al problema dell’accoglienza non solo dei rifugiati in fuga dalle guerre contemporanee ma, soprattutto, da migranti di tipo economico.
In tema di accoglienza dovrebbero concretizzarsi gli impegni assunti dal Governo, soprattutto a partire dalla clausola di salvaguardia che esclude che nei Comuni aderenti alla rete Sprar siano attivate altre forme di accoglienza non concertate sui territori.
Sicuramente, sarebbe inoltre opportuno che per i migranti accolti nei programmi di protezione, in attesa dell’accertamento del loro status da parte delle Prefetture, fosse obbligatorio prestare attività lavorativa gratuita a favore delle comunità locali.
Oltre a ridare loro la dignità che accompagna qualsiasi attività lavorativa, eviteremmo i problemi di accattonaggio, vendita illegale di gadget o addirittura molestie, che spesso accompagnano la loro presenza nelle città. E comunque, per ogni migrante che viola le leggi o le regole dell’accoglienza, dovrebbe essere previsto un rapido rimpatrio.
In buona sostanza, ripristinare un quadro equilibrato di diritti e doveri, di regole e di buoni comportamenti, di adeguati ed immediati poteri sanzionatori o repressivi: questa è la priorità per restituire serenità ai nostri cittadini.
Flavio Tosi
Sindaco di Verona