Sub judice il concorso per ostetriche a Fidenza: l’Ausl annuncia “opportune decisioni”

Sub judice il concorso per ostetriche a Fidenza: l’Ausl annuncia “opportune decisioni”

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Ausl Parma sedeSul concorso per un posto di ostetrica al quale hanno partecipato circa 900 professionisti arrivati a Fidenza il 22 settembre scorso da diverse regioni d’Italia, anche l’Ausl di Parma sembra avere più di un dubbio e l’esito della prova svolta tra mille polemiche è tutt’altro che scontato (leggi).

“Dopo aver fatto gli accertamenti sullo svolgimento del concorso – fanno sapere infatti dall’Ausl di Parma – si stanno tuttora facendo le valutazioni necessarie per poter prendere le opportune decisioni, delle quali verranno informati gli interessati”.

Le proteste dei partecipanti – che hanno richiesto anche l’intervento dei carabinieri al palasport fidentino, sede del concorso – hanno riguardato l’intero svolgimento della prova. Tanti e concordi i resoconti forniti dai partecipanti. A partire dal ritardo di circa 4 ore rispetto all’orario d’inizio, perché non funzionavano le macchine fotocopiatrici del palazzetto e la commissione è dovuta andare altrove a fotocopiare il compito.

Non solo. Nel mirino anche la distribuzione del test effettuata con un semplice passamano che, secondo i partecipanti, ha consentito ai primi di vedere con largo anticipo i quesiti e di avere così più tempo rispetto agli altri per rispondere. Qualcosa non ha funzionato neppure durante lo svolgimento – sempre secondo numerose ostetriche – in quanto sarebbero comparsi pure libri e telefonini per cercare le risposte ai quesiti. E come se non bastasse, al momento della consegna a mano presso il punto in cui i partecipanti si erano registrati, si sarebbe creata una calca nella quale molti hanno avuto anche il tempo di completare il loro test, magari confrontandosi pure con gli altri colleghi.

Troppi buchi neri sullo svolgimento del concorso, sui quali l’Ausl avrebbe già fatto abbastanza luce. Il problema rimane la decisione, sulla quale, qualunque essa sia, potrebbero innescarsi ricorsi e contenziosi. Ed è forse proprio questo il motivo per il quale i vertici dell’Azienda sanitaria che ha bandito il concorso stanno procedendo con i piedi di piombo per arrivare alle “opportune decisioni”.

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