“L’Università di Parma esprime profonda commozione per l’improvvisa scomparsa della professoressa Sara Santoro, docente di Archeologia e Storia dell’Arte greca e romana dell’Ateneo dal 1997 al 2011. L’Università la ricorda come docente amata e stimata, animata da grande passione per la sua materia e per la trasmissione del sapere agli studenti”.
E’ bastata questa nota diffusa dall’Università di Parma perché il dolore per la scomparsa dell’ex docente si diffondesse fra gli ex studenti e i tanti collaboratori parmigiani che con lei hanno lavorato. Sara Santoro, 66 anni, originaria di Seregno, archeologa di fama internazionale, si è spenta improvvisamente a Chieti, dove insegnava Archeologia e storia dell’arte greca e romana all’Università “Gabriele d’Annunzio”.
Ma la professoressa Santoro aveva ricoperto anche tanti altri incarichi oltre a quello di docente dell’Università di Parma. La sua opera più grande, probabilmente, lo scavo di un insediamento fortificato a Castelraimondo del Friuli, risalente a un periodo compreso fra la protostoria e l’altomedioevo. Da quei ritrovamenti, la professoressa Santoro ha creato un parco archeologico. Ha inoltre ricoperto l’incarico di responsabile scientifico del progetto “Insula del Centenario” a Pompei, ed è stata impegnata in attività per la salvaguardia del patrimonio archeologico di Durazzo, in Albania, dove è stata anche direttrice della Missione Archeologica Italiana dell’Università di Parma.
Profonda commozione anche a Cesena, città in cui ha vissuto ricoprendo importanti incarichi in ambito culturale. E proprio nella città romagnola saranno celebrati i funerali della professoressa Sara Santoro, lunedì 26 settembre alle 10 nella chiesa di San Bartolomeo. Dove saranno in tanti a stringersi attorno al marito Massimo Bianchi, ai figli e agli adorati nipoti.