Quattro anni e 8 mesi di reclusione da scontare agli arresti domiciliari. Questa la condanna inflitta oggi dal tribunale di Parma ad un 20enne albanese accusato di stupro di gruppo ai danni di una ragazza minorenne, avvenuto nel giugno 2015 in provincia. Tre i giovani coinvolti in quella serata di follia che ha cambiato per sempre la vita di una studentessa che stava tranquillamente andando alla cena di classe per festeggiare la fine dell’anno scolastico. Oltre all’albanese condannato oggi, in quella casa c’erano un 22enne senegalese al quale sono stati già inflitti 5 anni di reclusione solo grazie allo sconto applicato con il rito abbreviato, e un minorenne per il quale procede il Tribunale dei minori di Bologna.
Al giovane albanese, così come richiesto dall’accusa sostenuta dal pm Lucia Russo che ha condotto le indagini fin dalla prima ora, il tribunale collegiale presieduto da Pasquale Pantalone ha concesso le attenuanti generiche perché il ragazzo – come sostenuto dalla stessa vittima – non solo non avrebbe stuprato la ragazza, limitandosi a tenerla ferma, ma a un certo punto avrebbe anche tentato di fermare gli amici andati ormai ben oltre. L’imputato, prima della sentenza, si è inoltre scusato con la ragazza, alla quale dovrà comunque dare un risarcimento di 20mila euro.
La ragazza era stata attirata in quella casa da un ragazzo che conosceva, il quale le aveva preso la borsetta attirandola così nella trappola.
