Il Comune di Fidenza dovrà tirare fuori dal suo bilancio circa 825mila euro per l’Unione Terre Verdiane. A tanto ammonta, secondo la determina dirigenziale 689 del 16 settembre scorso, la quota di spesa a carico dell’amministrazione borghigiana, il cui sindaco, Andrea Massari, è anche presidente dell’ente di cui ormai è stato deciso lo scioglimento.
A denunciare tutto è la rappresentante di Forza Italia in consiglio comunale, Francesca Gambarini, che lancia un appello ai sindaci perché dicono con chiarezza cosa intendono fare dell’Unione Terre Verdiane.
“Tutti i nodi vengono al pettine. Anche a Fidenza. Discutendo l’assestamento al bilancio 2016 del Comune di Fidenza avevo ricordato al sindaco Massari che, come al solito, stava lodando se stesso, che stavamo parlando di aria fritta dato che il bilancio avrebbe dovuto essere nuovamente variato dopo l’approvazione del bilancio dell’Unione Terre Verdiane. Bene: ora tutto questo lo vediamo scritto nella determina dirigenziale 689 del 16 settembre scorso”, tuona la Gambarini.
Nel documento si legge testualmente: “il Consiglio Comunale dovrà recepire il suddetto
documento (il riferimento è al bilancio dell’Unione Terre Verdiane, ndr) e
adeguare le previsioni di bilancio sulla base della quota di spesa a carico
del comune di Fidenza, risultante dal riparto approvato”.
“Andando avanti nella lettura della determina scopriamo l’entità della quota di spesa a carico del nostro Comune. Vale a dire 824.610,50 euro, una cifra esorbitante! Mi chiedo a cosa serva pagare questa somma enorme all’Unione Terre Verdiane. Il sindaco, nonchè presidente dell’Unione Terre Verdiane, ci dia una spiegazione chiara di ogni singolo euro utilizzato dal Comune per sostenere l’Unione. Pagare quasi un milione di euro per un ente in via di dismissione non è possibile”, aggiunge con fermezza la consigliera di Forza Italia.
Che poi aggiunge: “Anche alla luce di questo fatto, i sindaci dell’Unione devono dirci immediatamente cosa intendano fare di questo ente. Il loro silenzio mi preoccupa molto e fa pensare che non dicano nulla perchè non sono come fare per uscire dal pasticcio che loro stessi hanno creato. Cari sindaci, il tempo stringe. Il 31 dicembre si avvicina, cosa volete fare?”.