“Il sindaco pubblichi il provvedimento del giudice”. Il senatore Giorgio Pagliari – duramente attaccato sia dal sindaco Federico Pizzarotti, sia dal gruppo di maggioranza del Movimento 5 Stelle in consiglio comunale – non ci sta a subire la sconfitta in silenzio. L’inchiesta sulle nomine al Teatro Regio, scaturita da un suo esposto alla Procura della Repubblica, è stata archiviata e il primo cittadino, l’assessore Laura Maria Ferraris e altri tre componenti del Cda della Fondazione sono stati quindi prosciolti (leggi), ma secondo il senatore Pagliari potrebbe non essere tutto oro quel che luccica.
“La natura continua a non fare salti!Il Sindaco di Parma sembra avere molte qualità, che ne potrebbero fare un ottimo incantatore di serpenti. E conferma ogni volta queste potenzialità”, esordisce l’esponente del Pd secondo molti già pronto alla candidatura a primo cittadino alle amministrative del 2017.
“Sulla vicenda giudiziaria legata alla nomina del Direttore del Teatro Regio, non mi sono espresso al momento dei fatti e non mi sarei espresso neanche oggi, se il Sindaco non mi avesse “degnato” di attenzione – sottolinea Pagliari -. Ho sempre sostenuto, infatti, che la vicenda, sotto il profilo politico-amministrativo, era gravissima, e che tale giudizio non era scalfito né scalfibile dalla questione penale. ‘Tirato per i capelli’, sono costretto a fare una breve riflessione. Capisco l’entusiasmo del Sindaco per la chiusura dell’indagine a suo carico. Credo che, in nome della trasparenza, che tanto affascina e travaglia il M5S – aggiunge il senatore – il Sindaco potrebbe utilmente pubblicare il provvedimento di archiviazione. Dissiperebbe così il dubbio, originato dalle notizie di stampa, che non si sia trattato di una assoluzione piena, ma che gli aspetti fondanti le mie critiche siano stati sostanzialmente confermati”.
“Dagli on-line, infatti, per deformazione professionale, deduco che sia possibile che il Gip abbia riconosciuto sia l’irregolarità della nomina per aver messo da parte le risultanze della selezione pubblica e aver scelto direttamente la attuale direttrice, non ricompresa nella rosa, sia la sussistenza dell’ “ingiusto vantaggio patrimoniale” (art. 323 c.p.), escludendo la responsabilità penale solo per la mancanza del dolo – spiega Pagliari, dismettendo per un momento i panni di senatore per indossare quelli di avvocato -. Se così fosse, verrebbe confermato, anche dal Giudice, il pasticciaccio del Teatro Regio e la responsabilità etica e politica resterebbe intatta. Su queste premesse, sarebbe anche clamorosamente smentita l’accusa di piccolo cabotaggio rivolta a me. Accusa che, comunque, è sconfessata dai fatti e dalla situazione critica del Teatro e del Festival Verdi, per il quale è assolutamente essenziale il contributo che dovrebbe arrivare dalla approvazione della mia proposta di legge ormai al vaglio dell’aula del Senato. Purtroppo, il piccolo cabotaggio è ciò che il Sindaco regala a questa Città, di cui continua a dimenticarsi – conclude Giorgio Pagliari – assorbito com’è dalle liti interne al M5S, dalla propria carriera politica e dal fascino delle cronache nazionali. Parma ha bisogno di altro”.