Fabio Rainieri scende in campo contro l’esclusione, da parte del sindaco di Fidenza Andrea Massari, di consiglieri regionali dell’opposizione eletti nella provincia di Parma dall’inaugurazione del progetto “Fidenza contro le mafie”. Il vicepresidente dell’Assemblea legislativa, esponente del gruppo Lega Nord, non ci sta proprio all’esclusione dall’iniziativa organizzata per il secondo anno consecutivo dal Comune di Fidenza in collaborazione con l’associazione Avviso Pubblico e con il contributo della Regione e presenta un’interrogazione in proposito al presidente Stefano Bonaccini.
Il consigliere sottolinea come all’evento che apre il progetto di contrasto alle mafie e di promozione di una cultura della legalità e della cittadinanza responsabile, previsto sabato 24 settembre, siano invitate tutte le principali autorità istituzionali e politiche del territorio, compresi l’assessore regionale delegato alla Legalità e i consiglieri regionali del Pd. Il fatto che, scrive Rainieri, “pur essendo io consigliere regionale eletto nel collegio della provincia di Parma in rappresentanza di una lista di minoranza nonché vicepresidente dell’Assemblea legislativa regionale non sia stato tenuto in considerazione nella spedizione degli inviti, lungi dal colpire la mia persona, rappresenta un grave errore istituzionale che svilisce la rilevante azione di contrasto alla criminalità mafiosa condotta dalla Lega Nord e indebolisce il fronte politico e istituzionale di difesa della legalità”.
Il consigliere, pertanto, chiede alla Giunta regionale “quali siano le motivazioni ufficiali dell’esclusione e se condivida l’assunto che la democrazia può prevalere sulla mafia solo se le istituzioni e le forze politiche la combattono unite e che il dibattito, pur aspro, attorno alla criminalità mafiosa e ai mezzi per contrastarla vada considerato una ricchezza e non un intralcio”.
Leggo dell’ira funesta del consigliere regionale Fabio Rainieri, politico di lungo corso che esattamente un anno fa accusò la mia Città, Fidenza, di essere un luogo in cui ci sono “infiltrazioni mafiose in vari settori dell’economia e della società; simili o uguali a quelli che ha svelato l’inchiesta Aemilia in tante altre realtà emiliane”.
In linea col pensiero di alcuni campioni nostrani che paragonarono Fidenza a Corleone, Rainieri offese la mia amata Città e tutti i cittadini e le imprese che qui ogni giorno vivono, studiano, lavorano tenendo sempre la schiena diritta.
Furono accuse violente e barbare, prive di ogni fondamento. Perché nelle intercettazioni telefoniche dell’inchiesta Aemilia non si parla del Sindaco Massari, dei cittadini e delle imprese di Fidenza. Si parla di nomi e situazioni su cui Rainieri e il suo staff troverebbero di che meditare.
Il consigliere regionale non ha mai chiesto scusa a Fidenza, preferendo attribuire la colpa di quelle parole alla gaffe del suo ufficio stampa. Come se fosse piacevole sapere che un politico di così alto livello non controlla cosa gli viene messo in bocca.
Mi fa piacere leggere stamane nella nota istituzionale che mi ha inviato Rainieri toni che sono ben più concilianti del roboante comunicato diffuso alla stampa, o apprendere di quello che Rainieri definisce essere il suo grande impegno contro le mafie.
Mi fa piacere perché l’iniziativa di un anno fa, che scatenò le sue ire, era proprio un percorso di formazione per cittadini, amministratori e dipendenti pubblici pensato per promuovere una robusta azione di prevenzione antimafia.
L’embrione di un progetto bellissimo che quest’anno andremo ad ampliare, con esperti e relatori che la mafia e il dolore di questa piaga li hanno combattuti sul serio.
Nel 2015 Rainieri mi accusò di “superficialità e toni trionfalistici” perché avevo “sbandierato le risorse ottenute dal Comune attraverso la Regione, (…) spese per fare incontri nelle scuole e con la pubblica amministrazione, per parlare delle infiltrazioni mafiose”.
Evidentemente Rainieri ha cambiato idea: la formazione antimafia dello scorso anno era una boutade inutile, la formazione antimafia di quest’anno è bellissima e Rainieri ci tiene tanto a partecipare. Bene, lo accoglieremo a braccia aperte ma confidiamo che quella sia l’occasione in cui il consigliere possa chiedere scusa a Fidenza per le sue precedenti parole, che per me erano un insulto a tutta la comunità fidentina.
Questo, come Sindaco, me lo aspetto. E visto che Rainieri scomoda il senso delle Istituzioni, vorrei dirgli che non vedo nulla di istituzionale nel dare il patentino di Città mafiosa ad una Comunità onesta e che ha fatto tantissimo in questi 2 anni per battere le mafie. Sono soldi veri, caro Rainieri, i 100.000 euro che abbiamo investito nel podere Millepioppi, confiscato alle mafie e oggi sede di un progetto di innovazione e di democrazia. Siamo orgogliosi, Rainieri, di aver portato Fidenza e la sua società nel grande network antimafia di Avviso Pubblico e di onorare quell’impegno proprio con le stesse iniziative di formazione e prevenzione che a qualcuno piacciono a giorni alterni. Siamo doppiamente orgogliosi, Rainieri, di aver promosso con Salsomaggiore, trovando l’adesione convinta degli altri Comuni, la costituzione della provincia di Parma come parte civile in seno al processo Aemilia.
Il 24 settembre partirà, quindi, un progetto cui sono invitate tutte le Istituzioni di Parma e della sua provincia, dal Prefetto che Rainieri ha più volte attaccato per l’emergenza profughi, ai Sindaci di tutti i colori e di tutte le coalizioni, passando per i parlamentari di Parma.
Andrea Massari
Sindaco di Fidenza