Raccolta differenziata: Parma oltre 70% con obiettivo 80% nel 2016; New York, raccolta differenziata 17%, obiettivo “rifiuti zero” nel 2030. Questo il forte mandato del sindaco Bill De Blasio. E raggiungerlo in una megalopoli di otto milioni e mezzo di abitanti non sarà certo impresa facile.
Ma gli americani sono abituati a fare le cose sul serio e sicuramente ci proveranno con determinazione.
Se ne è avuta riprova mercoledì in Municipio, dove una delegazione della città di New York, guidata da Dennis Diggins, First Deputy Commissioner of Department of Sanitation of the City of New York, conBridget Anderson, Deputy Commissioner, Recycling and Sustainability e Thomas Killeen, Director Solid Waste Management, è stata ricevuta in Municipio dal sindaco Federico Pizzarotti e dall’assessoreGabriele Folli, insieme ad alcuni tecnici di IREN.
La delegazione si è intrattenuta a lungo a colloquio con gli amministratori di Parma, dimostrando notevole interesse per l’esperienza in atto nella nostra città , che poi hanno potuto verificare sul campo in serata con le visite all’Eco-Station della Villetta e in alcuni quartieri in cui IREN era al lavoro per la raccolta di organico e plastica a Orzi di Baganza e nel centro storico.
I dirigenti della città americana – reduci da un analogo incontro a Milano e diretti a Treviso – hanno ascoltato in Municipio la relazione di Folli, che ha spiegato dettagliatamente come funziona il progetto di raccolta differenziata, quali sono i risultati, quali i punti forti e quali le criticità riscontrate in questi primi anni di esperienza.
In particolare l’assessore ha indicato come punti qualificanti la raccolta porta a porta generalizzata, l’introduzione della tariffa puntuale (che in pochi mesi ha portato a ridurre la quota di indifferenziato del 40%), il cambio di mentalità e il nuovo approccio dei cittadini alla gestione dei rifiuti, la riduzione della produzione alla fonte (ne è un esempio l’acqua pubblica distribuita nelle scuole).
“Abbiamo messo in atto un percorso di partecipazione e di informazione capillare – ha spiegato l’assessore – perché eravamo ben consapevoli dell’impatto che avrebbe potuto produrre un’innovazione così radicale in una materia delicata per la vita stessa della città.”
Gli ospiti newyorkesi hanno chiesto dettagliate informazioni su alcuni aspetti: contenitori, mezzi per la raccolta, modalità di raccolta, gestione della frazione organica, ma anche quota di abbandono dei rifiuti, problematiche relative la decoro urbano, risposta dei cittadini.
Gabriele Folli ha risposto a tutto, spiegando che “non è stato facile, ma i risultati ottenuti sono certamente importanti, come dimostrano dati certi quali la quota di rifiuto residuo, che già nel 2014, con i 160 chilogrammi l’anno pro capite, era la metà rispetto a Bologna, con una forte riduzione dei costi dei rifiuti avviati a smaltimento (3,5 milioni di euro in meno rispetto al 2013)”.
Dopo il saluto del sindaco Pizzarotti – che ben conosce la città di New York, e che ha auspicato che tutti insieme si punti ad azzerare la produzione dei rifiuti per salvare l’ecosistema del pianeta – gli ospiti hanno visitato il Municipio, quindi hanno proseguito la loro visita accompagnati dall’assessore e dai tecnici di IREN, oltre che dal rappresentate della Novamont, società specializzata nel settore che ha organizzato il viaggio in Italia.