Elisa Pavarani potrà finalmente riposare in pace. Colpita a morte dall’uomo che per 13 anni aveva amato, “seviziata” dall’esame autoptico necessario a stabilire le modalità del barbaro omicidio, la salma di Elisa domani raggiungerà la sua ultima dimora nel cimitero di Sala Baganza. Stasera alle 20.30 la recita del Rosario nella chiesa salese, domani alle 10, con partenza del corteo funebre dalla camera mortuaria dell’ospedale Maggiore, la celebrazione dei funerali. L’ultimo saluto di un’intera comunità e di uno stuolo di amici a una donna di 39 anni a cui tutti volevano bene. Il suo sorriso è spento per sempre, ma il suo ricordo rimarrà stampato nei cuori di tutti coloro che l’hanno conosciuta fin dai tempi di scuola. Elisa Pavarani era rimasta la ragazza di sempre, in contatto con tutti. Si divideva fra il lavoro alla FT Salotti, la famiglia e gli amati cugini, gli amici di una vita.
Nessuno avrebbe mai creduto a un epilogo così tragico, che quel fidanzato taciturno e a volte scontroso potesse arrivare a tanto. Quei cinque fendenti che hanno centrato il cuore, i polmoni, la pancia di Elisa, hanno ferito tutti. Anche chi non la conosceva e guardando le foto è stato colpito da quel sorriso dolce che lasciava trasparire bontà. Adesso è il momento dell’ultimo saluto per Elisa e la chiesa di Sala Baganza di sicuro farà fatica a contenere quanti vorranno darle ancora una carezza attraverso quella bara che troppo presto l’ha dovuta accogliere. Forse proprio questo calore potrà dare un pizzico di sollievo alla famiglia Pavarani precipitata improvvisamente in un dolore che mai si sarebbe aspettata di dover subire.
Intanto continuano le indagini sulla tragedia consumata in quell’appartamento al 61 di via Guido Carli, nella serata di sabato 10 settembre. I tasselli sembrano ormai tutti al loro posto, ma i carabinieri e il pm Umberto Ausiello non trascurano neppure i dettagli. Elisa Pavarani, invitata dal fidanzato che aveva lasciato due setimane prima dopo 13 anni di relazione vissuta fra alti e bassi, alle 15 è arrivata in quella casa per il chiarimento finale. Elisa aveva deciso di troncare la relazione, ma non voleva ferire Luigi rifiutandogli quell’incontro. Una discussione lunga quella tra Luigi Colla, il 42enne ormai ex fidanzato, ed Elisa Pavarani, interrotta solo verso le 18 dalla telefonata della cugina preoccupata per lei.
“Sono da Gigi, tutto a posto stai tranquilla…”, avrebbe risposto lei con voce serena. Poco dopo – forse per l’ennesimo no della donna – la tragedia che non ti aspetti: Luigi Colla avrebbe afferrato un coltello da cucina, scagliandosi con violenza inaudita contro Elisa; cinque coltellate quasi tutte fatali non hanno lasciato scampo alla donna, che non ha avuto neppure modo di difendersi. Tutto fra le 18 e le 18.45, quando alla telefonata dei familiari sempre più preoccupati il cellulare della 39enne è risultato definitivamente spento, mentre quello di Colla suonava senza che nesssuno rispondesse. Verso le 20.30 la drammatica scoperta fatta dal fratello e dai cugini della vittima, arrivati in via Carli con in cuore in gola.
Uno scenario da incubo: il coltello con la lama spezzata per gli urti contro le ossa della povera vittima, gettato nel lavandino; il cadavere di Elisa riverso in una pozza di sangue, ma pietosamente coperto da un lenzuolo posto proprio dal suo assassino. Di Luigi Colla, nessuna traccia. Lo troveranno i carabinieri nella notte mentre vagava senza meta in sella alla sua bicicletta per le strade della zona sud della città, a poca distanza dal suo appartamento, quello in cui aveva spento per sempre il sorriso della sua ex ragazza. Interrogato nella stessa notte dal pm Ausiello, il 42enne aveva fatto delle ammissioni, poi il trasferimento in carcere. Mercoledì l’interrogatorio di garanzia davanti al gip Maria Cristina Sarli, al quale Luigi Colla ha risposto tra le lacrime, confessando e collaborando, ma anche mostrando dei buchi fra i ricordi di quella maledetta serata. Il giudice, convalidato l’arresto, ha disposto la custodia cautelare in carcere. In attesa del processo per omicidio volontario, l’accusa che la Procura ha contestato.