La squadra sta tutta con l’allenatore Luigi Apolloni. Lo aveva detto ieri capitan Alessandro Lucarelli, lo ha ribadito oggi Francesco Corapi, il metronomo del centrocampo crociato che sabato ha dato l’anima fino all’ultimo secondo nella sfortunata gara persa in casa con il Venezia, diretta concorrente per la vittoria finale della Lega Pro.
“L’amarezza profonda della sconfitta con il Venezia deve passare per forza. Come le vittorie, che devono essere messe subito da parte, anche le sconfitte devono essere accantonate. A differenza delle vittorie, dalle sconfitte dobbiamo, però, capire perché si è perso, cercare di analizzarne i motivi. Per non compiere nuovi errori nelle gare successive. Fortunatamente il calcio offre subito la possibilità di rimediare. A distanza di tre giorni, abbiamo già l’occasione per rifarci a Pordenone sabato”, commenta Corapi con la saggezza che gli è riconosciuta da tutto l’ambiente crociato.
Ma non è certo tempo di star li a far calcoli inutili. “Siamo a cinque punti dal Pordenone – ricorda il centrocampista gialloblu, tra i protagonisti della storica cavalcata in serie D -. Se non dovessimo fare risultato, la situazione inizierebbe a diventare abbastanza pesante. Si parla di questo centrocampista che tanti tifosi richiedono. Noi cerchiamo di fare il nostro lavoro, tentando di dare sempre il massimo. Mi spiace per l’infortunio a Giorgino, anche perché Davide stava iniziando a giocare con maggiore continuità. Martedì ha giocato, tra l’altro, abbastanza bene. Stiamo oliando i meccanismi del 3-5-2. Con il Venezia abbiamo fatto un gran primo tempo. Nella ripresa, poi, ci siamo abbassati inspiegabilmente. Dobbiamo lavorare su questo. E’ come se ci fossimo accontentati dell’1-0. Non siamo più ripartiti. Noi siamo il Parma – sottolinea Francesco Corapi – non dobbiamo accontentarci dell’1-0. I risultati, però, sono sempre in bilico, soprattutto quando giochi contro una buona squadra come il Venezia. Dobbiamo ripartire dal primo tempo, cercando di avere continuità nell’arco dei novanta minuti”.
Per quanto riguarda il prossimo impegno, Corapi si aspetta “un Pordenone in salute ed entusiasta per il primo posto. E’ una squadra che l’anno scorso ha fatto benissimo. Quest’anno, oltretutto, è stata rinforzata. Noi, però, dal canto nostro, dobbiamo fare assolutamente punti. Possibilmente dobbiamo tentare di vincere, anche per rimediare in parte alla brutta sconfitta di martedì. Abbiamo commesso errori, non ci nascondiamo. Siamo noi che entriamo in campo. Siamo noi che abbiamo subito due gol come polli negli ultimi minuti. Sono cose che non devono più accadere. Dobbiamo restare sul pezzo fino al triplice fischio. Con mister Apolloni va benissimo. E’ tutto tranquillo. Purtroppo, sono cose che nel calcio ci stanno. Se non arrivano i risultati, si inizia a parlare di spogliatoio spaccato. Qui però non c’è nulla di tutto questo. Lo spogliatoio è unito ed è tutto con l’allenatore. Lo dimostreremo già col Pordenone. Secondo me il fatto del calo fisico è un alibi. Non dobbiamo nasconderci dietro queste cose, perché comunque siamo partiti il 12 luglio ed è impensabile che ci sia un calo fisico dopo appena tre mesi. Dovremo stare più concentrati per tutta la gara. Ripeto: non dobbiamo avere più l’atteggiamento del secondo tempo”.
LA CURIOSITA’
Francesco Corapi è entrato ormai nei cuori dei tifosi gialloblu e quando mette in campo certe prestazioni maiuscole, cercando anche personalmente di sbloccare il risultato, in tanti nella curva gli farebbero una statua. Oppure gli vorrebbero dedicare una strada.
Bene, a Soverato, in provincia di Catanzaro, sul mar Ionio, in quel dedalo di viuzze che sta a monte del corso centrale, c’è già una strada che porta il suo nome (chiaramente di un omonimo), ma di un certo effetto: ecco via Francesco Corapi.