Tragedia sul lavoro alla Nau in strada Manara: 22enne Edoardo Mora muore...

Tragedia sul lavoro alla Nau in strada Manara: 22enne Edoardo Mora muore schiacciato da un bobcat

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img_0465Tragedia sul lavoro stamane alla Nau – Nuova arti unite – con sede in strada Manara. A perdere la vita, schiacciato da un bobcat dell’azienda, un giovanissimo operaio di soli 22 anni. Il ragazzo, Edoardo Mora, residente a Salsomaggiore, figlio di Giovanni, uno dei soci dell’impresa edile che conta una trentina di dipendenti, era impegnato nelle operazioni di scarico di materiale nel piazzale dell’azienda edile con la macchina operatrice.

edoardo-moraPer cause ancora in corso d’accertamento, poco dopo le 7 all’improvviso il bobcat gli è finito contro e il 22enne è rimasto schiacciato. Inutili i soccorsi scattati prontamente con l’arrivo anche dei medici del 118, per lui non c’è stato proprio nulla da fare. Il decesso è avvenuto praticamente sul colpo.

Sul posto sono subito intervenuti gli agenti delle Volanti e della polizia scientifica, oltre ai tecnici dell’Ausl, per avviare le indagini sul tragico incidente sul lavoro che ha spezzato la vita di un ragazzo di soli 22 anni. La Procura della Repubblica, informata dell’incidente, tanto che sul posto è arrivato anche il sostituto Fabrizio Pensa, dovrebbe aprire a breve un fascicolo d’indagine per omicidio colposo. Al momento senza alcun nome iscritto nel registro degli indagati.

nau-strada-manaraSecondo una prima ricostruzione, sembra che il ragazzo stesse per caricare un piccolo escavatore, un bobcat, su un furgone. Quando però è salito sulle rampe, queste avrebbero ceduto sotto il peso e il mezzo si è rovesciato per terra schiacciando il giovane che era alla guida. Edoardo Mora si era diplomato all’Itis Berenini di Fidenza, subito dopo la scuola era entrato come operaio alla Nau, impresa di cui il padre Giovanni è socio, e dove era benvoluto da tutti per il suo impegno nel lavoro.

La stessa azienda aveva fatto registrare un altro infortunio mortale sul lavoro il 26 maggio del 2010, quando a perdere la vita in un cantiere di via Paradigna era stato Sergio Spagnoli, un operaio di 48 anni. Per quella triste vicenda il titolare dell’azienda era stato poi condannato a 6 mesi di reclusione nel 2012 perché ritenuto responsabile di non aver garantito le necessarie misure di sicurezza.

2 COMMENTI

  1. E’ inconcepibile morire sul lavoro nel 2016 a 22 anni, dobbiamo continuare a lavorare per la sicurezza e fare in modo che queste tragedie non capitino più. Voglio esprimere tutto il mio cordoglio e la mia vicinanza alla famiglia, agli amici e ai colleghi del ragazzo che ha perso la vita in un modo assurdo.

    I dati ci dicono che gli infortuni sul lavoro stanno diminuendo, ma allo stesso tempo quelli che hanno portato ad un decesso sono in aumento. Occorre continuare a lavorare sulla prevenzione dando piena applicazione alle leggi sulla sicurezza.

    Patrizia Maestri
    Deputata del Partito democratico

  2. Rabbia e un immenso dolore per una tragedia che non doveva accadere. Come sindacato edili della CGIL ci stringiamo nel dolore alla famiglia del ragazzo e ai colleghi di lavoro che, sgomenti e attoniti, non sono riusciti a riprendere il lavoro.

    Ora indaga la Magistratura per accertare le responsabilità ad ogni livello; ma non possiamo più assistere inermi a questa strage continua, bisogna chiamare in causa la responsabilità civile e politica di imprese e istituzioni che devono garantire la sicurezza dei lavoratori; vanno intensificati e rafforzati i controlli e fatti rispettare i sistemi di sicurezza.

    A breve terremo un’assemblea con i lavoratori per ribadire l’impegno del sindacato sui fondamentali temi della sicurezza e della prevenzione.

    Antonino Leone
    Segretario generale provinciale Fillea Cgil

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