Parma Fc, ecco le plusvalenze fittizie. Deferiti Leonardi e altri 11, oltre...

Parma Fc, ecco le plusvalenze fittizie. Deferiti Leonardi e altri 11, oltre a Cesena, Vicenza, Novara e Brescia

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Il procuratore federale Stefano Palazzi ha deferito al Tribunale Federale Nazionale dodici dirigenti per una serie di violazioni del Codice di Giustizia Sportiva relative ad alcune operazioni di trasferimento di calciatori che hanno visto coinvolte le società Parma, Inter, Novara, Padova, Brescia, Cesena, Ascoli, Siena e Vicenza. Le operazioni, tutte poste in essere dalla società Parma Fc, presentano caratteristiche identiche che consentono di definirle ‘cessioni incrociate’, tali da comportare la contabilizzazione di ingenti plusvalenze da parte delle due controparti senza alcun effettivo movimento finanziario. L’iscrizione a bilancio delle plusvalenze, secondo Palazzi, serviva a coprire le copiose perdite della società presieduta da Tommaso Ghirardi. Un sistema, quello dell’Ad Pietro Leonardi, che ha portato il Parma a possedere fino a 300 giocatori, moltissimi dei quali non sarebbero mai neppure passati per la città.

A finire quindi di nuovo nel mirino della giustizia sportiva, l’ex amministratore delegato del Parma Fc, Pietro Leonardi, ora al Latina. Non solo, deferiti con lui anche Gianluca Sottovia (all’epoca dei fatti Amministratore Delegato del Padova), Marcello Cestaro (all’epoca dei fatti Presidente del Cda del Padova), Diego Penocchio (all’epoca dei fatti Presidente del Cda del Padova), Igor Campedelli (all’epoca dei fatti Presidente del Cda del Cesena), Silvia Benigni (all’epoca dei fatti Consulente amministrativo dell’Ascoli), Roberto Benigni (all’epoca dei fatti Amministratore Unico dell’Ascoli), Massimo Mezzaroma (all’epoca dei fatti Presidente del Cda del Cesena), Dario Cassingena (all’epoca dei fatti Amministratore Delegato del Vicenza), Tiziano Cunico (all’epoca dei fatti Presidente del Cda del Vicenza), Luca Faccioli (all’epoca dei fatti Direttore Generale del Novara), e Massimo De Salvo (all’epoca dei fatti Presidente del Cda del Novara). Deferite a titolo di responsabilità diretta anche le società Cesena, Novara e Vicenza, oltre al Brescia per le condotte ascrivibili al deceduto Luigi Corioni.

In particolare Pietro Leonardi è accusato dalla Procura federale di “aver sottoscritto e depositato presso la competente Lega delle variazioni di tesseramento di numerosi calciatori, indicando in tutte un corrispettivo abnorme e strumentale allo scopo di occultare le reali perdite della società FC Parma SpA al 30 giugno 2011, 30 giugno 2012, 30 giugno 2013 e 30 giugno 2014 e rinviare gli interventi di ricapitalizzazione dei soci”.

Nel bilancio 2011 le plusvalenze fittizie sarebbero ammontare a 8.636.100 euro in relazione alla cessione dei calciatori Matteo Mandorlini (plusvalenza di 2.994.500), Luigi Palumbo (plusvalenza di 1.998.600) e Zsolt Tamàsi (plusvalenza di 3.370.000).

Nel bilancio 2012  le plusvalenze fittizie sarebbero state pari a 11.674.517, ottenute dalla cessione di Niccolò Galli (plusvalenza di 3.875.000 di euro), Alberto Galuppo (plusvalenza di 2.400.000), Joel Obi (plusvalenza di 3.400.000) e Eloge Koffi Yao Guy (plusvalenza di 1.999.517 di euro). Inoltre, nel bilancio 2012 sarebbe stato contabilizzato l’acquisto di Cristian Pedrinelli, Thomas Fabbri e Matteo Di Gennaro ad un valore abnorme, che andavano svalutati rispettivamente ‘- secondo la Procura – per 2.320.000 euro,  1.520.000 euro e 2.640.000 euro. Tutto per far apparire perdite inferiori a quelle realmente esistenti per ottenere così l’iscrizione al campionato di serie A nella stagione 2013/2014 in assenza dei requisiti previsti dalla normativa federale.

Nel bilancio al 30 giugno 2013 della società Parma FC SpA, le plusvalenze fittizie sarebbero state pari a 6.832.489 euro in relazione alla cessione dei calciatori Emilio Storani (plusvalenza di 3.197.100 euro), Milos Malivojevic (plusvalenza di 1.200.000), Diego Mella (plusvalenza di €1.414.634) e Jacopo Galimberti (plusvalenza di 1.020.755), oltre che per l’acquisto di Andrea Rossi ad un valore abnorme che andava svalutato di 2.480.000 euro. Così da ottenere ancora l’iscrizione alla serie A per la stagione 2014/2015, quella del disgraziato fallimento di una società ormai bollita, con più di 200 milioni di debiti.

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