Oltre 29 milioni di euro per la messa in sicurezza del territorio, di cui 18 stanziati dalla Regione. Ben 290 cantieri programmati, il 73% dei quali già ultimati, per un totale di 22 milioni. Il restante 27% in fase di appalto o progettazione. È la risposta all’alluvione che, il 13 e 14 settembre 2015, colpì le province di Piacenza e Parma, causando la morte di tre persone e gravi danni ad abitazioni, imprese, opere pubbliche e infrastrutture. Un evento eccezionale, per il quale gli addetti ai lavori hanno stimato in 200 anni la probabilità di ritorno.
Delle risorse complessive, regionali e statali, stanziate per fronteggiare l’emergenza e avviare la ricostruzione, circa 25 milioni sono stati destinati a Piacenza, dove il maltempo colpì con maggiore violenza, e oltre 4 milioni a Parma. Fondi a cui si aggiungono quelli per il rimborso dei danni subiti dai privati: 45 milioni di euro che il Governo ha riconosciuto all’Emilia-Romagna per le cinque emergenze nazionali che hanno interessato l’intero territorio tra il 2013 e il 2015.
Sono 52 i cantieri ultimati o in esecuzione, per circa 2,33 milioni di euro, nella provincia di Parma. Si tratta del 71% degli interventi complessivamente finanziati, tra i quali opere di sistemazione di movimenti franosi e dissesti, difese spondali, manutenzione idraulica e lavori di ripristino della viabilità comunale e provinciale necessari per assicurare i collegamenti anche nelle aree montane. A Bedonia sono in corso le opere di ripristino della carreggiata strada comunale Ponteceno-Casamurata, comprensive del rifacimento di tombinature (60 mila euro); nello stesso comune e a Bardi anche lavori di regimazione e ripristino di opere idrauliche per 150 mila euro. Si stanno investendo inoltre 105 mila euro per il ripristino della condotta del gas tra Calestano e Armorano. Altri 21 sono gli interventi già appaltati o in corso di progettazione, per circa 1 milione e 700 mila euro. Tra questi, in affidamento a Bardi il ripristino della viabilità danneggiata in corrispondenza dei ponti a monte e a valle della località Faggio (150 mila euro) e la sistemazione morfologica dell’alveo del torrente Ceno in località Ponte Pensile, mediante l’asportazione di materiale litoide in concessione (30 mila euro). A Compiano sono stati destinati 140 mila euro per la messa in sicurezza della carreggiata stradale in località Cereseto; a Palanzano 85 mila euro per il ripristino dell’abitato di Ruzzano e della Strada provinciale 80 di Scurano.
Sul fronte risarcimenti ai privati – invece – c’è tempo fino al 29 settembre per presentare ai Comuni le domande di rimborso, accompagnate da relativa perizia asseverata. Gli indennizzi per le abitazioni danneggiate arrivano a 150 mila euro; tetto che potrà salire a 187.500 euro per le case distrutte o da delocalizzare, destinate ad abitazioni principali del proprietario alla data dell’evento, con l’aggiunta di 10 mila euro ‘una tantum’ per le demolizioni, se necessarie. I beni mobili non registrati come arredi o elettrodomestici, situati in abitazioni distrutte o allagate, saranno risarciti fino a 1.500 euro. I rimborsi saranno liquidati entro la fine dell’anno, al termine dell’istruttoria che coinvolge Comuni, Regione e dipartimento nazionale di Protezione civile. A Parma, intanto, va ricordato che grazie a un accordo tra Comune e Ordini professionali, i tecnici abilitati effettueranno volontariamente la perizia asseverata per la stima dei danni.
I risarcimenti alle attività produttive, come ha stabilito il Governo, seguiranno un iter diverso, destinato a concludersi nel 2017. La procedura è stata posta in capo dal Governo alla Regione, che individuerà la struttura interna incaricata di istruire le pratiche ed elaborerà la proposta di modulistica da sottoporre al via libera del Dipartimento nazionale. Nei 40 giorni successivi alla sua approvazione, gli interessati potranno presentare le domande di rimborso.
“In questi giorni, esattamente un anno fa, con il presidente del Consiglio incontravamo nei luoghi alluvionati i sindaci e i cittadini – sottolinea il presidente della Regione, Stefano Bonaccini -. Grazie allo sforzo di tutti, istituzioni e comunità, possiamo dire che abbiamo rispettato gli impegni presi: oltre il 70% dei cantieri è stato chiuso ed entro l’anno saranno liquidati i rimborsi per le abitazioni danneggiate. Confidavamo di arrivare complessivamente a 20 milioni di euro per la ricostruzione, in realtà abbiamo raggiunto i 29, di cui 18 stanziati con fondi regionali. Tutto ciò che abbiamo chiesto – prosegue Bonaccini – lo abbiamo ottenuto, peraltro in tempi rapidi: il riconoscimento dello stato d’emergenza nazionale, lo sblocco del patto di stabilità per i Comuni colpiti dall’alluvione, la sospensione dei tributi fiscali per le imprese e le partite Iva fino a giugno 2016. Ma il nostro impegno prosegue – conclude il presidente – per lavorare sempre meno in emergenza, e sempre di più in prevenzione”.