Parmacotto oggi saprà se sarà concordato oppure un clamoroso fallimento. L’azienda della famiglia Rosi che ha un debito monstre di 100 milioni è al centro di un’inchiesta della Procura di Parma che, con un sequestro di 11 milioni di euro nell’ambito di un’inchiesta per truffa su finanziamenti pubblici della Simest ha fermato il concordato che avrebbe di fatto ceduto l’azienda ai principali fornitori e creditori.
Gli inquirenti hanno ritenuto che quel piano, non compastibile perché all’offerta andrebbero sottratte le consistenti liquidità bloccate. L’udienza per la revoca è stata fissata oggi nel pomeriggio, quando le parti si recheranno davanti a tre giudici del tribunale fallimentare.
Da una parte l’azienda, che vuole procedere con l’omologa secondo il piano che prevede una riduzione di costi e personale con una ristrutturazione già avviata da tempo. Dall’altra la Procura, rappresentata dal pm titolare dell’inchiesta Paola Dal Monte, decisa a mettere Parmacotto in amministrazione straordinaria per tutelarne attività e creditori.
Ricordiamo che Marco Rosi, uscito dalla compagine societaria, è indagato per truffa aggravata con l’ex direttore finanziario Marco Delsante per la vicenda della Simest.