Luigi Colla, 42 anni, operaio di professione, si è autoaccusato dell’omicidio dell’ex fidanzata Elisa Pavarani. La confessione nella tarda mattinata di oggi, dietro le sbarre del carcere di via Burla, dove ha risposto alle domande del gip Maria Cristina Sarli, che ha condotto l’interrogatorio di garanzia alla presenza del pm Umberto Ausiello titolare dell’inchiesta. Secondo le poche notizie trapelate dalla stanza dell’interrogatorio, sembra che Colla – che più volte si è abbandonato al pianto – abbia deciso di collaborare a pieno con gli inquirenti, ma anche che non ricorda alcuni particolari di quel tragico sabato pomeriggio e che non sa spiegare i motivi di tanta violenza contro la donna con cui aveva avuto una relazione lunga 13 anni e interrotta solo da due settimane.
Il giudice Sarli ha quindi convalidato l’arresto operato dai carabinieri del Nucleo investigativo poche ore dopo la scoperta del cadavere della donna, riverso in una pozza di sangue sotto un lenzuolo con cui lo stesso omicida l’aveva pietosamente coperta. Ed ha disposto la detenzione in carcere con l’accusa di omicidio volontario. Non ci sarebbero al momento particolari a sostegno della tesi della premeditazione.
Elisa Pavarani è morta almeno due ore prima di quando il suo cadavere martoriato dalle coltellate è stato ritrovato. L’omicidio sarebbe stato commesso più o meno verso le 18.30 di quel maledetto sabato 10 settembre. Ne sono convinti gli inquirenti, anche se l’ultima parola spetta ovviamente all’autopsia effettuata martedì pomeriggio da Edda Guareschi. Ci vorranno alcune settimane per il deposito della relazione, ma alcuni elementi sembrerebbero chiari: ad uccidere Elisa Pavarani sono state almeno cinque coltellate, alcune delle quali l’hanno raggiunta al cuore e ai polmoni, provocando quindi una morte istantanea.
Secondo quanto finora ricostruito dagli investigatori dell’Arma, Elisa alle 18 era già in casa dell’ex fidanzato Luigi Colla: lo ha detto al telefono a una cugina che l’aveva chiamata. La 39enne, ignara di quanto da li a poco sarebbe accaduto, sembra fosse tranquilla. Il litigio – se lite c’è stata – è avvenuto dopo e a questo punto sarebbe durato pochissimo. Già perché alle 18.45, la stessa cugina – preoccupata, forse agitata da un sesto senso – ha riprovato a chiamare Elisa, trovando il suo cellulare spento. Ha chiamato anche Luigi Colla, ma il 42enne non ha risposto.
Secondo i carabinieri del Nucleo investigativo, in quel momento Elisa Pavarani era già morta. Aveva già ricevuto quella serie di coltellate fatali tra lo stomaco e il torace. Almeno cinque i fendenti, sferrati con una tale violenza che la lama del coltello da cucina si è spezzata ed è stata poi ritrovata nel lavandino.
Preoccupati per non averla più sentita, poco dopo le 20.30 è toccato al fratello, accompagnato dai cugini, fare la terribile scoperta. Di Luigi Colla, invece, nel suo appartamento al 61 di largo Guido Carli, non c’era più traccia. Sarà ritrovato solo in nottata, in sella a una bicicletta, poco distante dal luogo della tragedia.
Resta ancora da capire se lite c’è stata, se l’omicidio è dovuto a un momento d’impeto durante il litigio oppure se già l’uomo avesse premeditato tutto invitando in casa la sua ex con la scusa di un chiarimento, a due settimane da quanto la donna, stanca di quella relazione che andava avanti ormai da 13 anni, aveva deciso di troncare la loro storia.
Dalle poche parole riferite tra le 2 e le 4 del mattino di domenica – da Colla ai carabinieri che lo hanno fermato su disposizione del pm Umberto Ausiello, Elisa sarebbe entrata in quella casa alle 15. Ma alle 18, quando la cugina telefona, è ancora tranquilla. Il pm Ausiello per il momento ha contestato l’omicidio volontario senza aggravanti, ma i risultati dell’autopsia e delle indagini dei carabinieri potrebbero anche mutare il quadro accusatorio.