Undici anni di carcere per omicidio volontario, più altri tre di libertà vigilata. Questa la pena inflitta a Salvatore Mineo, 74 anni, dalla Corte d’Appello di Bologna, che ha così confermato in pieno la sentenza di primo grado emessa con il rito abbreviato (che all’imputato è valso lo sconto di un terzo) dal tribunale di Parma. Anche se all’epoca l’accusa aveva chiesto per lui 15 anni di reclusione.
Mineo, ex insegnante in pensione, è accusato di aver ucciso a coltellate il 75enne Renato Padovani, omicidio avvenuto il 12 settembre del 2014 nell’androne di un condominio di viale Maria Luigia.
Salvatore Mineo, sotto sfratto a causa delle sue difficoltà economiche, aveva chiesto a Padovani l’affitto di un appartamento, ma quando l’uomo ha preteso mille euro di caparra per firmare l’accordo la discussione è degenerata. E dalle parole, l’ex insegnante sarebbe passato alle vie di fatto accoltellando l’interlocutore. Subito arrestato dalla polizia per quel delitto, l’anziano ha spiegato quanto accaduto agli investigatori.
Adesso la conferma in appello della condanna a 11 anni di reclusione che Mineo sta trascorrendo agli arresti domiciliari, sottoposto all’obbligo di indossare il braccialetto elettronico. La Corte d’Appello ha anche confermato il risarcimento che l’anziano dovrebbe alla famiglia della vittima, in tutto 140mila euro di provvisionale in attesa che l’importo venga definito in sede civile.