Il primo agosto di quest’anno ho depositato un’interpellanza in merito all’approvazione del bilancio della Tep che, a quanto mi risultava non era ancora avvenuta da parte dell’Assemblea dei soci e lo sarà, forse, il 9 settembre prossimo, data dell’ultima convocazione di questo organo.
Nell’interpellanza chiedevo le ragioni di questo slittamento che supera largamente i termini sia ordinari (120 giorni dalla fine dell’esercizio) che straordinari (180 giorni) previsti dalla legge per l’approvazione di questo importante documento.
La risposta, affidata all’assessore al Bilancio e Partecipate Marco Ferretti, mi ha lasciato letteralmente basito. Poche righe (che allego) per spiegare che lo slittamento è stato determinato da “improrogabili impegni istituzionali sopraggiunti ai soci”, che il bilancio è comunque “approvato dal Consiglio di Amministrazione” e che in ogni caso tale situazione “non reca danno all’azienda”.
Ora, non so se l’assessore Ferretti crede di avere a che fare con uno sprovveduto che, pur essendo da anni un imprenditore, non è in grado di capire i concetti basilari connessi all’approvazione di un bilancio da parte di una società; nel dubbio però gli sia chiaro che Parma Unita si avvale anche della partecipazione di fior di professionisti con i quali mi confronto sempre prima di intervenire pubblicamente.
Vediamo allora di ristabilire alcune verità. In primo luogo il documento redatto dal CdA non è altro che una bozza. Non ha alcun valore legale, non rappresenta nulla. Il passaggio necessario a renderlo effettivo è l’approvazione da parte dell’Assemblea dei soci la quale, per altro, potrebbe non approvarlo o richiederne delle modificazioni, motivo per cui non so bene come l’Assessore possa garantire che il 9 settembre prossimo verrà approvato.
In secondo luogo il mancato rispetto delle tempistiche indicate dalla Legge può essere fonte di responsabilità per gli amministratori nei confronti della società o dei soci e questo non mi pare un dettaglio visto che parliamo di una società interamente pubblica.
Ma l’aspetto più sconcertante di questa vicenda è che si metta nero su bianco che non si è potuto adempiere alle scadenze di Legge per impegni istituzionali sopraggiunti. Insomma, perché non si aveva tempo. Ma stiamo scherzando? Ma davvero non si approva il bilancio della più importante delle partecipate dal Comune di Parma perché non si ha tempo? Quante altre società sono in queste condizioni? È cosciente l’Assessore che la partecipazione all’assemblea può essere delegata se il Sindaco non può?
Delle due è l’una: o siamo di fronte a una sconcertante manifestazione di incapacità e inadeguatezza amministrativa oppure si cerca di nascondere, in modo davvero puerile, il fatto che è in atto un grave dissidio tra i soci di Tep, un dissidio che ha impedito ad oggi di approvare il bilancio.
Inutile dire che purtroppo in entrambi i casi a farne le spese sono i cittadini che assistono giorno dopo giorno alla sistematica messa in difficoltà di un’azienda strategica che è sempre stata il fiore all’occhiello della nostra comunità.
Roberto Ghiretti
Parma Unita