Omicidio stradale. Questa l’accusa contestata – per la prima volta nel parmense – al 18enne di San Secondo che la notte del 10 agosto era alla guida della Renault Modus che si è schiantata a Viarolo (l’incidente). Il ragazzo è agli arresti domiciliari su ordine del pm Paola Dalmonte, notificato dai carabinieri. Il 18enne, al momento dell’incidente, è infatti risultato positivo alla cannabis, ovvero avrebbe fumato droga e secondo la nuova legge si configura così il reato di omicidio stradale.
A perdere la vita in seguito a quell’incidente, dopo otto giorni in Rianimazione, è stato un altro 18enne, Simone Zarotti, anche lui di San Secondo, scaraventato fuori dall’abitacolo della vettura impazzita (leggi). Lotta ancora tra la vita e la morte – sempre in Rianimazione al Maggiore – il 16enne di Parma, anche lui sbalzato fuori dall’auto nell’impatto. Simone era finito nel fosso che costeggia la strada, l’amico più giovane addirittura nei campi a una trentina di metri di distanza dal luogo dell’impatto.
Il 18enne alla guida – ancora con il foglio rosa in mano e senza alcun patentato da almeno dieci anni al fianco – è quindi finito ai domiciliari per omicidio stradale. Un reato che, secondo la nuova legge, comporta una condanna da 8 a 12 anni di carcere. Il ragazzo, nell’immediato, aveva detto ai carabinieri di aver perso il controllo dell’auto in quella notte del 10 agosto, attorno all’una, in seguito a una brusca manovra fatta per evitare l’impatto con un’altra vettura che, provenendo dal senso opposto (ovvero da Trecasali verso Parma) avrebbe invaso la sua corsia di marcia.