Nessuna violenza sull’avvocato morto a Milano. Forse un choking game erotico finito...

Nessuna violenza sull’avvocato morto a Milano. Forse un choking game erotico finito male

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L’autopsia conferma: nessun segno di violenza sul cadavere dell’avvocato parmigiano trovato morto in una camera dell’Hotel Adam di via Palmanova, a Milano (la storia). Non ci sono neppure segni della presenza di altre persone: l’uomo era solo. Riscontri che restringono il cerchio delle ipotesi investigative, lasciando in piedi sostanzialmente soltanto quella del gioco erotico finito male. Molto più labile la pista del suicidio. I choking games, come vengono definite queste pratiche, sembra siano tanto diffuse quanto pericolose (parecchie le vittime nel mondo) e mirano ad amplificare l’orgasmo attraverso l’ipossifilia, ovvero la riduzione della quantità di ossigeno che raggiunge il cervello.

Il 44enne è stato ritrovato dal personale addetto alle pulizie, riverso sul pavimento, nudo e con dei cavi elettrici stretti attorno al collo e legati a un termosifone di non più di un metro d’altezza. Davanti a questa scena, a quanto pare, l’impietosa telecamera del pc collegato a una chat on line. Tutti elementi al vaglio degli inquirenti coordinati dal pm Enrico Pavone. Che attendono ancora di conoscere gli esiti degli esami tossicologici, per accertare se l’avvocato fosse in quel momento pienamente capace di intendere oppure se le sue facoltà erano state alterate da alcol o sostanze stupefacenti.

Ma poco cambia, nella sostanza, nel quadro investigativo, poiché non si tratta di omicidio. Nessun’altra persona era presente sulla scena da quel giovedì pomeriggio, quando l’avvocato parmigiano ha chiesto quella camera d’albergo, fino alle 15 di venerdì 5 agosto quando è stato ritrovato cadavere.

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