Via il Terzo Paradiso, parco della Pilotta un inferno. Pellacini presenta il...

Via il Terzo Paradiso, parco della Pilotta un inferno. Pellacini presenta il conto

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Il Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto, opera simbolo di Parma 360 il festival dell’arte contemporanea, lascia la Pilotta e sul parco rimane l’inferno. La denuncia arriva dal consigliere dell’Udc, Giuseppe Pellacini, che già in consiglio comunale aveva chiesto lumi all’amministrazione su chi avesse dovuto riparare i danni dopo la rimozione dell’opera.

“L’opera Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto era stata presentata con grande enfasi, si prometteva che rimanesse in piazzale della Pace fino alla fine di settembre per rilanciare l’immagine della città – esordisce Pellacini -. Ma così non è stato, l’opera ha levato le ancore anzi tempo e sono rimasti solo i danni senza che vi siano le cifre per il ripristino del prato. C’è di più perché l’impianto di irrigazione sembra in gran parte compromesso, rimangono solo grossi appezzamenti senza erba e grandi pozzanghere, fango acquitrinoso. Il calpestio, la stagione calda e l’assoluta mancanza di rispetto di questa Amministrazione faranno il resto per distruggere la zona verde. “Sarà il Comune a pagare per il ripristino del parco di piazzale della Pace” disse l’Assessore alla Cultura Ferraris in Consiglio comunale il 24 maggio scorso su mia interrogazione – ricorda ancora l’esponente dell’opposizione -. Il vero problema viene dall’aver rifiutato una fidejussione per circa 150mila euro che gli organizzatori dovevano garantire al Comune per l’eventuale ripristino. Soldi che ora servirebbero, visto il degrado totale dell’area”.

Niente soldi, quindi, e danni a totale carico del Comune di Parma. E il consigliere Pellacini solleva alcuni interrogativi: “Come mai viene tolto ora se doveva servire a risollevare le doti culturali della città? Proprio nei mesi in cui il turismo dovrebbe essere di casa? Qualcuno si sarà portato a casa l’opera trovandola così tanto di valore? Oppure i netturbini hanno pensato bene di darci un taglio con quel panorama inguardabile? E’ valsa la pena distruggere un prato per tenere quella che da qualcuno è definita opera d’arte? A vedersi non sembra, i danni sono ingenti e gli spacciatori sono sempre là”.

“Avevo promesso all’Assessore che ci saremmo rivisti alla fine dell’esposizione per la verifica dei danni, che avrei chiesto il conto – incalza Giuseppe Pellacini -. Ho anche notato che il Comune ha predisposto la semina nei gusci delle uova che, temo purtroppo, non sarà sufficiente. I semi sono giù piantati e sembrano un cucchiaino di terra versato nell’oceano. In piazzale della Pace sono spariti la maggior parte degli spruzzatori che erano invece presenti al momento dell’installazione. Le tubature interrate sono evidentemente rotte e si rischia di scivolare fra le diverse zone di melma e erba bagnata che si creano anche con il gran caldo di fine luglio-inizio agosto. Tanto lo ha già detto l’Assessore: paga sempre Pantalone, che ci lamentiamo a fare? L’unico augurio è che i parmigiani ricordino anche questa alle prossime elezioni”.

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