Stupro nella sede della Rete antifascista, altri quattro giovani indagati dalla Procura

Stupro nella sede della Rete antifascista, altri quattro giovani indagati dalla Procura

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Lo stupro di gruppo nella sede di via Testi della Rete antifascista di Parma è un orrore senza fine. A distanza di sei anni da quella vicenda, altri quattro giovani sono finiti nel registro degli indagati della Procura della Repubblica di Parma per il reato di favoreggiamento di quella violenza di gruppo ai danni di una giovanissima ragazza. Secondo le indagini dei carabinieri, seguite dal pm Giuseppe Amara – come riporta oggi Gazzetta di Parma – i quattro in vario modo avrebbero tentato di convincere la ragazza a ritrattare le accuse nei confronti dei ragazzi che nel frattempo sono già sotto processo.

A finire nel registro degli indagati sono due parmigiani A.S. 23 anni, e D.D.P., 29, oltre al reggiano R.G., 28 anni, e alla milanese M.D.P., 26 anni. Sono accusati di pressioni e a volte anche minacce per convincere la ragazza vittima dello stupro del branco a cambiare versione, a ritrattare le accuse.

In realtà, la giovane, in quella notte d’inferno di sei anni fa, non era neppure cosciente. Non si sa se drogata o ubriaca. Sa soltanto di essersi risvegliata il mattino seguente nella sede del collettivo con i vestiti lacerati e i segni di quella assurda notte di violenza. Ad inchiodare i responsabili, invece, c’è il video girato con il telefonino da uno dei ragazzi che hanno preso parte all’orrore.

Intanto sono già sotto processo tre giovani accusati di violenza sessuale di gruppo. Si tratta di due parmigiani, Francesco Cavalca, 25 anni, Francesco Concari di 29, e del romano Valerio Pucci di 24.

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