“Degrado, abbandono, negozi chiusi… si parla sempre di questo! Perché, invece di fare la foto ad una lattina di thè abbandonata lungo il marciapiede o alla pipì lasciata da qualche simpatico personaggio, non c’è qualcuno che scrive del bisogno di “vita” che c’è in questa strada? Di qualcuno della Giunta Pizzarotti che venga qui a trattare la possibilità di avviare feste su feste, che possano rianimare la strada e concedere così, a noi commercianti, una ventata d’aria nuova?”.
Sono parole che fanno riflettere e a dirle è Simona, un’esercente di via Bixio – una delle strade di Parma al centro di numerose polemiche – solare ed estroversa, titolare del negozio di abbigliamento ed accessori che riporta l’insegna Borò Brand. Per lei però c’è anche un altro problema: lo scarico e carico della merce. Un’operazione difficile senza “intralciare” il passaggio e senza che, qualche vigile poco “paziente”, compili una contravvenzione “lampo” .
“Non ci è concesso di scaricare merce durante la settimana, i vigili non lasciano passare nulla – dice Simona -. Certo, c’è chi è più paziente e con un gesto o un fischio, ti fa capire di velocizzare, ma c’è anche chi, incurante delle difficoltà di noi commercianti, non lascia correre nemmeno un minuto e si appresta a farti la multa. Io non posso avventurarmi fin la in fondo, col mio carico di 8 quintali di abbigliamento per poter avere la merce nel mio negozio, ma questo sembra non interessare. Nemmeno io sopporto chi abbandona la macchina incurante dei divieti e dei pagamenti previsti – continua la titolare di Borò Brand – ma per chi lavora, potrebbe esserci un minimo di tolleranza e non tutto questo “accanimento”. Tolleranza che dovrebbe esserci anche verso chi segnala il guasto al parchimetro della zona e non viene ascoltato e per chi deve farsi tanta strada per poter raggiungere il successivo parcometro, per poi ritrovarsi, dopo mesi – perché la contravvenzione ora arriva a casa – un bel regalino. Nemmeno il tempo di tornare… e chi poi, ha la voglia di tornare ad acquistare in questa strada alla luce di tutto questo?”.
Per riuscire a gestire al meglio la situazione ed andare avanti nonostante le difficoltà, i commercianti sono costretti a sacrificare spesso e malvolentieri la giornata di riposo settimanale: “La merce – sottolinea Simona – la scarico la domenica quando non intralcio, perché durante la settimana non è consentito e non c’è uno stallo di carico-scarico qui davanti che mi consenta di farlo”.
Nel mirino anche la condizione in cui versa via Bixio e soprattutto il marciapiede. “Il marciapiede il signor Pizzarotti lo ha visto? Ho inviato e rinviato segnalazioni al Comune (per ben 6 volte) – dice Simona – dove segnalavo un’importante danneggiamento del marciapiede, con conseguente grave disagio sia per me che devo lavorare, che per i clienti che potrebbero cadere e farsi male. La risposta? Solo promesse ed il marciapiede ho dovuto sistemarlo da me…”– dice Simona, che simpaticamente lancia una proposta: “Se ci viene concesso, in cambio della sistemazione a nostro carico di strada e marciapiede, di pagare meno tasse… va benissimo! Il lavoro possiamo farcelo anche da noi. Chiamo qualche mio amico, compro un po’ di cemento e il gioco è fatto!”.
Una bellezza evidente, via Bixio, comunque la possiede: è la coesione di quasi tutti i commercianti, che marciano insieme, mano nella mano, per raggiungere un rilancio della via. “Paladina” e simbolo della vicenda che definiremo “carico-scarico” è Francesca Lampugnani titolare del negozio di piante, fiori e gioielli “Aya Lunes e le sue lune”: “La situazione è difficile perché qui davanti c’è una corsia preferenziale per gli autobus e tecnicamente ci sarebbe proprio il divieto di fermarsi. Il che è complicato sia per i negozianti che devono scaricare la merce nel loro negozio – mi è capitato anche di prendere la multa – che per i clienti: già il mercato in questa via non va particolarmente bene e non è una novità, ma se poi qualcuno vuole comprare qualcosa qui ed al ritorno si ritrova una contravvenzione, beh giustamente non torna più e questa è un’altra “agevolazione” che il Comune ci dà…”, sottolinea Francesca.
La cosa che però ha dell’incredibile è la situazione che la giovanissima titolare si è trovata a dover affrontare: “Capita anche che – e questo sta tutto nel buon senso di chi è incaricato alla compilazione delle contravvenzioni – camion che trasportano le piante, che sono vivaisti e che vengono anche da fuori Parma (non passano tutti i giorni e non possono avere un orario definito nella consegna), vengano obbligati ad andarsene da una vigilessa poco tollerante, con il risultato che io sono rimasta per ben 4 giorni senza piante. Quelli utilizzati dai fornitori – spiega Francesca – sono mezzi abbastanza grandi e anche lo stallo di scarico merci laggiù in fondo, essendo molto piccolo, non permetterebbe comunque la fermata. Come si fa? Io sono sola all’interno del negozio e non posso caricarmi da laggiù in fondo piante che pesano chili – sottolinea Francesca Lampugnani -. Malgrado ciò, l’unica soluzione dei vigili sembra essere soltanto questa. Io faccio fatica anche ad acquistare la merce per via delle vendite non certe in questa zona e se, in aggiunta, mi ritrovo a dover lavorare con la paura di non poterla nemmeno scaricare, è davvero tragico…”.
Anche la titolare dell’Erboristeria Verdiana, Giulia Dallaglio, conferma le difficoltà quotidiane dei commercianti di via Bixio: “Da me vengono i corrieri che, malgrado tutto (in questo periodo ancor meglio perché non ci sono le scuole e la via è meno trafficata), riescono a fermarsi e scaricare. Ovvio è che se dovessi venire con la mia macchina, quello sarebbe un problema in più: se anche la parcheggio con le “4 frecce”, tempo di entrare, se passa un vigile mi fa subito la multa”.
Alla titolare dell’erboristeria, comunque, le cose vanno un po’ meglio rispetto ai colleghi. Forse per la posizione, probabilmente anche per il genere di prodotti trattati. “Questo è un punto di via Bixio, tutto sommato, in cui passa diversa gente grazie alle scuole e qui si riesce ad arrivare con la macchina e c’è, poco distante, una fermata dell’autobus – dice Giulia -. Sicuramente il periodo estivo è un po’ più “tranquillo” perché molta gente è fuori città per le vacanze e in aggiunta c’è il fattore caldo che spinge molte persone a cercare posti più freschi. Nonostante questo, il calo sicuramente c’è stato, ma non è allarmante. Più preoccupante, forse, è la chiusura dello storico locale di frutta e verdura “Morganti”, che attirava diverse persone nella zona. Ora che non c’è più, vedremo come andrà…”, conclude Dallaglio.
Quello che emerge di sicuro in via Bixio è però la necessità, condivisa dai commercianti, di iniziative in grado di ridare prestigio a una delle strade più importanti fino a qualche anno fa. E di esperienza nel commercio della via sembra averne davvero tanta Luigi Zucchi – un signore elegante, gentile ed informato -titolare dell’omonimo, storico negozio di biancheria per la casa.
“Fortunatamente i miei fornitori arrivano in orari idonei, si attrezzano quasi tutti di camioncini a gas e riescono quindi a scaricare bene anche se, purtroppo, sono costretti a mettersi un po’ “in mezzo alla strada”. D’altronde qui c’è un parcheggio e se è pieno non possono certo fare miracoli – spiega Zucchi – si mettono un po’ sul marciapiede, ma è questione di 4-5 minuti. Occorre essere un po’ tolleranti, ciononostante qui se passa un vigile ti fa la contravvenzione e bene che ti vada, ti avverte di spostarlo immediatamente”.
Luigi pone dunque una domanda che sorge, quasi spontanea: “Ma come possono fare questi benedetti ragazzi? Devono pur lavorare, ci sono dei negozi che devono andare avanti qui!”.
Dall’alto della sua esperienza, non solo lavorativa ma di vita, Zucchi fa una confessione: “Mentre un tempo chi apriva un negozio poteva essere visto come qualcuno che aveva trovato “l’America”, oggi non è più così. Oggi chi apre un negozio è destinato quasi sempre a fallire, a meno che non abbia idee nuove: io che faccio questo lavoro da 50 anni posso cambiare mestiere? Per fortuna noi abbiamo il nostro tran tran, la nostra clientela e non si guadagna né più né meno di prima”. Luigi confessa di avere tra i suoi clienti anche alcuni londinesi che frequentano l’Unione Industriali di Parma e che apprezzano la qualità del suo negozio.
“Non ci hanno fatto multe e siamo stati fortunati, ma quando viene il camion c’è davvero difficoltà a trovare il posto per poter scaricare – dice aggiungendosi al coro la dipendente della Panetteria dei Borghi 2 -. Ovviamente devono parcheggiare in seconda fila e più di una volta ci hanno rotto lo specchietto ed in più qui passano gli autobus che suonano, spronandoti a velocizzare l’azione”.
Preoccupazione per la chiusura di Morganti Frutta anche in panetteria: “Era in questa strada da 15 anni. Purtroppo è un problema questo perché, questa strada soprattutto in estate (con la chiusura delle scuole) è poco frequentata e noi commercianti ci troviamo in difficoltà: quel negozio di frutta e verdura attirava diversi clienti”.
Problemi non da poco che pesano anche all’Idraulica 21. “Quella dello scarico merci è una problematica che ci affligge ormai da diverso tempo – dicono – ma la cosa peggiore è che a tale difficile condizione si aggiunge lo scarso grado di tollerabilità di alcuni vigili che non aiutano (non tutti tiene a precisare, nda) insieme alla condizione di abbandono della via”.
“E’ una situazione davvero difficile – sospira la titolare – è una tristezza, se si pensa a come era questa via e a come è diventata. Credo che un grave errore del Comune sia proprio quello di non sostenere nella maniera corretta noi piccoli commercianti e di incentivare, invece, la massiccia costruzione ed apertura di centri commerciali che mettono, realmente, in seria difficoltà i piccoli negozi”.
Katiuscia Fornari