Una denuncia-querela per truffa è stata presentata da un albergatore di Parma: l’albergo in questione, ubicato in via Emilia est, sarebbe stato preso di mira da una banda – ben organizzata- che, nel mese di aprile, avrebbe messo in atto un piano ai limiti dell’immaginabile.
I malviventi avrebbero, infatti, contattato l’albergo spacciandosi per dipendenti di uno studio legale di Milano: fingendo un’imminente visita di lavoro a Parma, da parte del “loro” avvocato, avrebbero fatto quindi una prenotazione della durata di una settimana.
L’albergatore, dopo un breve controllo circa la veridicità della carta d’identità dell’avvocato – risultata poi fasulla- e controllata la pagina internet dello studio legale – creata a regola d’arte in Germania da veri esperti del settore- chiede gli estremi delle carte su cui poter addebitare la somma da anticipare, circa 340 euro – carte che si scopriranno appartenere ad ignari titolari addirittura olandesi-.
Ovviamente la truffa continua: per un “fortuito caso del destino”, l’udienza parmigiana dell’avvocato in questione salta. L’albergatore, quindi, si propone di rimborsare la quota anticipata dai malfattori che, questa volta, comunicano gli estremi di un’altra carta – una Postepay Evolution (a differenza della semplice Postepay presenta un codice Iban) su cui versare la somma.
Soltanto l’intervento della banca su cui poggiavano le transazioni dell’albergo, ha premesso di non cedere la somma di denaro ai malviventi e di scovare un giro che, ad oggi, ha coinvolto albergatori in tutta Italia.
Si è scoperto, fra le altre cose, che il vero avvocato – realmente esistente- era già stato derubato del proprio nome ed era a conoscenza di altre truffe avvenute mesi prima, secondo lo stesso sistema.
Per il momento, nelle indagini avviate dalla Polizia di Parma in collaborazione con la Polizia postale, spicca solo il nome dell’intestatario della Postepay Evolution, un nordafricano incensurato residente a Torino che non aveva mai denunciato il furto della carta in questione e che, per tale motivo, si pensa sia complice della truffa.