La Residenza Sant’Ilario di borgo Bosazza – attualmente occupata da una decina di famiglie sfrattate – ospiterà temporaneamente nuclei in difficoltà e in emergenza abitativa. Lo ha deciso il Comune di Parma, che ha ricevuto in convenzione per due anni la struttura di proprietà dell’Università. L’obiettivo primario che l’amministrazione persegue in questo caso è quello di preservare l’integrità del nucleo familiare, evitando che i vari componenti siano costretti a cercare rifugi di fortuna in ambienti diversi e distanti. Non solo, si vuole anche avviare un servizio sostegno della famiglia in difficoltà con percorsi di autonomia accompagnata.
Il progetto del Comune – fortemente voluto dall’assessore Laura Rossi – prevede di affidare la gestione della struttura di borgo Bosazza ad una associazione di volontari, in cambio del solo rimborso delle spese di assicurazione stimate in duemila euro.
La struttura, messa a disposizione dall’Università, è costituita da 20 minialloggi con bagno e angolo cottura (3 bilocali – 4 monolocali grandi – 13 monolocali piccoli), oltre gli spazi ricreativi comuni e al cortile esterno. Le famiglie in difficoltà, segnalate dai servizi sociali, potranno essere ospitate nella struttura di borgo Bosazza per un massimo di 6 mesi, anche se sono previste delle proroghe in caso di evidente necessità.
Le famiglie non pagheranno nulla per la loro permanenza alla Residenza Sant’Ilario, ma saranno obbligate dall’accordo con il Comune a mettere da parte ogni mese una cifra compatibile con le risorse del nucleo con la quale riconquistare alla fine della permanenza in borgo Bosazza una certa autonomia.