Rompe i sigilli del contatore, il giudice assolve fidentino: era in stato...

Rompe i sigilli del contatore, il giudice assolve fidentino: era in stato di bisogno

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Ci sono voluti 5 anni, ma alla fine è uscito assolto dal tribunale di Parma. Protagonista un fidentino di 46anni, denunciato nel 2011 per furto aggravato di gas. L’uomo in un momento di grave difficoltà economica non aveva pagato le bollette e il gestore del servizio ha chiuso il contatore e apposto i sigilli all’utenza. Tutto bene fin quando, secondo l’accusa, il 46enne ha deciso di passare alle vie di fatto, rompendo i sigilli per riattivare la fornitura. Non sopportava di vedere al freddo i suoi tre bambini, la moglie e gli anziani genitori. Un gesto che lo ha portato dritto in tribunale con l’accusa di furto aggravato.

A 5 anni di distanza, il tribunale di Parma lo ha assolto con la formula più ampia prevista dal codice: perché il fatto non costituisce reato. E la motivazione è semplice: lo stato di grave difficoltà finanziaria in cui versava all’epoca la famigliola e le condizioni climatiche particolarmente rigide che hanno costretto l’uomo a riaccendere il riscaldamento.

Nel frattempo, tra l’altro, il 46enne, avendo trovato di nuovo un lavoro, ha anche provveduto a sanare il debito per il consumo di gas.

 

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