La sera dell’11 dicembre dell’anno scorso un ragazzo aveva rapinato la profumeria Chiastra di via Gramsci. Intervenuti sul posto gli agenti della Polizia che hanno appreso dalla titolare del negozio che un uomo coperto da passamontagna e cappuccio in testa aveva puntato un grosso coltello e incitando con la frase “Soldi, soldi, soldi” aveva costretto la donna a consegnare 830 euro dal registratore di cassa.
Gli agenti hanno provveduto ad esaminare le telecamere esterne al negozio ma l’uomo mentre fuggiva è stato ripreso di spalle e non era riconoscibile.
Verso metà maggio scorso però i rimorsi erano troppi. L’uomo ha chiamato il 113 (telefonata dirottata poi alla Sezione Rapine della Squadra Mobile) per costituirsi. Gli agenti si sono recati subito presso l’abitazione del ragazzo che risiede nel parmense e l’hanno identificato: M.F classe ’90 di origini siciliane. Il giovane si è dichiarato pentito e ha spiegato alle forze dell’ordine, in presenza dell’avvocato difensore, le dinamiche della rapina consegnando anche il coltello e la giacca che aveva usato quel giorno.
Secondo le dichiarazioni del giovane ai poliziotti, M.F. si sarebbe costituito perché provava forti sensi di colpa dopo che su un giornale aveva letto dell’arresto di un rapinatore in via Gramsci. Pensando che la sua azione potesse aver fatto finire in carcere un innocente ha deciso quindi di costituirsi. Dopo le rassicurazioni degli agenti che l’arresto era dovuto a un’altra rapina in un supermercato il ragazzo è sembrato sollevato e forse non più molto contento di aver fatto quella telefonata.
M.F. è quindi indagato in stato di libertà alla locale Procura della Repubblica per i reati di rapina pluriaggravata e porto abusivo di oggetti atti ad offendere.