Nel 2015 si sono sono moltiplicate in Emilia Romagna i casi di frodi creditizie con furto di identità, tanto che l’Osservatorio Crif ne ha contate ben 1.186, il 28 per cento in più rispetto al 2014. L’importo medio truffato è pari a 10.913 euro. In tutta l’Italia, secondo l’Osservatorio, con questo sistema sono andati in fumo oltre 172 milioni di euro in 25.300 casi di frode creditizia.
In provincia di Parma la situazione rilevata suscita preoccupazione perché in un solo anno i casi di truffa sono stati 149, ben il 71,5% in più rispetto all’anno precedente. L’importo medio delle truffe a segno nel parmense – 11.588 euro – è decisamente superiore rispetto alla media regionale. E non giocano certo a favore i tempi solitamente lunghi per la scoperta della frode in atto.
In regione il maggior numero di frodi è stato registrato a Bologna con 212 casi (+22%) e un importo di 10.161 euro; al secondo posto Reggio Emilia, con 182 casi (+30,3%), e 12.756 euro di importo medio; terzo posto a Modena con 177 casi (+4,9%) e 11.427 euro. Ai piedi del podio Parma con i suoi 149 casi.
Seguono poi Rimini con 118 casi (+ 41,7%) e una media di 10.027 euro, Piacenza con 97 casi (+91,4%) e 8.001 euro di importo medio trafugato, Forlì-Cesena con 95 casi ( +9,4%) ma con l’importo più alto in assoluto in regione, pari a 17.732 euro. Chiudono Ravenna con 94 casi (+18%) e 6.378 euro di importo medio, e Ferrara con 62 frodi (+8,4%) per un importo medio di 7.659 euro.
In generale a tenere banco nelle frodi sono i prestiti personali finalizzati all’acquisto di prodotti, ottenuti dai truffatori con il furto dell’identità di ignari cittadini che mai si sarebbero sognati di andare a stipulare un contratto con una finanziaria. Altra metodologia seguita da bande di soggetti indegni e senza scrupoli è quella classica del furto dei dati delle carte di credito.