La tassa sugli accessi a raso che il Comune di Parma pretende dai cittadini anche in assenza di cartello e autorizzazione, continua a tenere banco e le posizioni non si avvicinano. Con il risultato evidente che in mezzo alla diatriba restano i cittadini che non hanno ancora ben chiaro se devono o meno pagare la Cosap richiesta da parma Gestione Entrate.
Per dirimere la spinosa questione, Gianluca Gardini, difensore civico regionale, che aveva già esposto la sua contrarietà al pagamento della tassa, ha promosso un tavolo a tre con Federconsumatori Parma, l’associazione che ha sollevato il problema, e l’amministrazione del sindaco Federico Pizzarotti. La risposta del Comune di Parma, che non condivide la posizione in merito espressa da Gardini, non ha infatti convinto il difensore civico regionale.
Gardini ribadisce infatti che il “semplice accesso alla via pubblica si differenzia dal passo carraio a raso, che è pur sempre un passo carraio e quindi, sebbene non comporti occupazione di suolo pubblico, è giustamente soggetto all’applicazione del Cosap”. Come rimarca il Difensore, “a differenza di quanto emerge dal comunicato del Comune di Parma, tale aspetto non è mai stato messo in discussione nei miei interventi”.
Viceversa, la denuncia di Federconsumatori, da cui parte l’intervento di Gardini, riguarda l’applicazione del canone Cosap al “mero accesso alla strada pubblica” da cui si possa entrare o uscire con un veicolo: “In altre parole, un semplice cancello, uno stradello di campagna, una semplice apertura dell’abitazione privata verso la strada pubblica non segnalata con alcun cartello”.
Solo in questo caso, conclude, “l’applicazione del canone Cosap non è corretta, in quanto, mancando il segnale e la previa autorizzazione del Comune, tali accessi non sono qualificabili come passi carrai. Neppure a raso”.