“Dove sono i circa 27mila euro che l’assessore Rossi deve restituire al Comune? Il tanto trasparente Pizzarotti da un mese non risponde ma di fatto lascia capire che anche se la sentenza è di due anni fa non ha mai pensato di chiedere quel denaro e non ha intrapreso alcuna iniziativa anche se era suo preciso dovere, anche nei confronti delle leggi oltre che dei cittadini”. Torna alla carica il consigliere comunale dell’Udc, Giuseppe Pellacini, sulla vicenda dell’assessore alle Politiche sociali Laura Rossi e del suo presunto demansionamento nel settembre 2009, ai tempi in cui era una dipendente del Comune di Parma. Un accordo transattivo ha chiuso quella vicenda nel maggio del 2012, con il pagamento in favore della Rossi di 27mila euro di cui 7mila per spese legali. Secondo la Corte dei Conti, però, come sostiene Pellacini, non c’è stato alcun demansionamento ai danni della Rossi. Che quindi, sempre secondo il consigliere dell’Udc, dovrebbe restituire i 27mila euro al Comune di Parma.
“Pizzarotti è ormai solo chiacchiere e niente distintivo perché sospeso dal suo partito e ormai delegittimato – tuona Pellacini, parafrasando la famosa battuta de “Gli intoccabili” -. In campagna elettorale parlava di guerra ai furbetti, di severi controlli, “noi siamo duri e puri” proclamava ma alla resa dei fatti se i furbetti sono gli amici o gli assessori di sua nomina allora va tutto bene, possono far quel che vogliono anche non restituire denaro pubblico. Cos’ha intenzione di fare? Prenderà qualche iniziativa?”
“Una sentenza della Corte dei Conti del 2014 dice infatti che l’Assessore Rossi deve restituire 27mila euro avuti per una transazione con il Comune di Parma perché non vi è stato demansionamento e nemmeno inoperosità – ricorda l’esponente dell’opposizione -. La stessa causa che aveva fatto brillare la Rossi agli occhi di Pizzarotti al momento delle nomine, tanto che il Sindaco all’epoca disse: “Laura Rossi ha un curriculum di tutto rispetto – disse Pizzarotti nel luglio 2012 (fonte Il Fatto Quotidiano) – e suo grande pregio è anche la sua etica e moralità. Ha vinto una causa contro il Comune, segno che quando si è convinti di fare un buon lavoro si portano avanti le proprie ragioni senza guardare in faccia nessuno”. Siamo di fronte a un castello di carte, quella causa non era fondata: il denaro evidentemente non è tornato nelle casse pubbliche ergo i “duri e puri” si sciolgono come neve al sole e scompaiono senza lasciare traccia. Nessuna risposta a una richiesta legittima – continua Pellacini – viene da pensare che se il pagamento fosse già avvenuto Pizzarotti avrebbe già sbandierato con orgoglio le quietanze e invece a Parma regna solo il silenzio da parte di un Sindaco che ha ormai paura a uscire in pubblico e pare essere l’unica soluzione trovata ora che i nodi di un’Amministrazione totalmente fallimentare vengono al pettine”.