Accessi a raso, il Comune: Cosap va pagata, difensore civico regionale sbaglia

Accessi a raso, il Comune: Cosap va pagata, difensore civico regionale sbaglia

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Il Comune di Parma non condivide le tesi del difensore civico regionale pertanto bisognerà continuare a pagare la Cosap anche sugli accessi a raso. Lo rende noto la stessa amministrazione del sindaco Federico Pizzarotti.

“Si rende necessario sottolineare – si legge nella nota dell’amministrazione Pizzarotti – che la Tassa per l’Occupazione di Spazi ed Aree Pubbliche e la COSAP trovano il proprio fondamento in disposizioni legislative differenti. La TOSAP, istituita dal decreto legislativo n. 507 del 1993, ha natura tributaria, mentre la COSAP, così come disciplinato dall’articolo 63 del decreto legislativo n.446 del 1997, costituisce un’entrata patrimoniale e rappresenta il corrispettivo di una concessione, reale o presunta (nel caso di occupazione abusiva), di uso esclusivo di beni pubblici a favore di un terzo privato. Peraltro la sentenza Cassazione del 19.8.2003 n. 12167, a proposito di occupazione del suolo pubblico, conferma la netta distinzione tra Tosap e Cosap: per la Tosap è necessaria la materiale occupazione del suolo pubblico mentre, nel caso della Cosap, il canone trova fondamento in un provvedimento amministrativo, qual è il Regolamento Comunale”.

Dunque a Parma la Cosap, secondo il Comune, va pagata: “Il presupposto è determinato dalla carrabilità e dall’accesso ad area laterale idonea allo stazionamento di veicoli. Tale orientamento è stato, inoltre, confermato da una sentenza del Tribunale di Ferrara, che ha dato piena conferma dell’applicabilità del canone ai passi carrai a raso, evidenziando inoltre che il canone vada applicato anche ai casi di abusivismo (passi carrai a raso non dichiarati). Il Consiglio comunale ha introdotto, a partire dal 1° gennaio 2004, il pagamento del canone anche per i passi carrai a raso, che, da allora, non sono più esenti dall’applicazione del canone. Di tutto ciò è stata data notizia già nel 2004”.

Quindi, conclude la nota, “il Comune di Parma non condivide l’interpretazione del Difensore Civico Regionale, che peraltro non è l’organo competente per quanto riguarda le controversie in materia di regolamenti comunali e di riscossione delle entrate patrimoniali. L’Amministrazione si rende comunque disponibile ad un confronto con tutti i cittadini che abbiano posizioni da chiarire in merito alla cosap sui passi carrai a raso. È volontà del Comune di Parma confermare l’equità del sistema e non certo penalizzare o agevolare singole posizioni”.

Ma visto che Federconsumatori ha già cantato vittoria sulla vicenda, dopo aver coinvolto sulla materia il Difensore civico regionale, il rischio è che adesso lieviti il contenzioso tra il Comune di Parma che prevede il pagamento della Cosap per gli accessi a raso, anche se non c’è il cartello di passo carrabile, e le associazioni che tutelano i consumatori.

1 COMMENTO

  1. Per bocca del suo Direttore generale, il Comune di Parma torna sulla questione del pagamento dei passi carrai a raso, scegliendo, a caldo, la strada della protervia amministrativa e politica.

    A dispetto di sentenze dei Giudici di Pace e del Difensore civico regionale e in assenza di valide motivazione a proprio sostegno, l’attuale Amministrazione pare ritenga di avere ragione a prescindere. In altri capoluoghi di provincia della nostra regione timidi tentativi di introdurre norme analoghe fallirono a fronte delle legittime proteste sollevate, qui a Parma no.

    Ribadisco che si tratta di richieste di pagamento di somme a fronte di nessuna richiesta di opere e servizi da parte dei cittadini e senza che nessuna opera e servizio sia stato messo in atto dal Comune; sarebbe, dal punto di vista concettuale, come fare pagare una tassa sul numero di finestre che si affacciano sulla pubblica via.

    Ieri, 16 giugno, abbiamo inviato formale richiesta di confronto all’assessore Ferretti e auspico che dal dialogo possano emergere posizioni nuove. Abbiamo altresì scritto ai capigruppo perché si apra un confronto esplicito e chiaro di fronte alla cittadinanza in Consiglio Comunale così che alla fine ciascuno si assuma le proprie responsabilità. Naturalmente i cittadini che dovessero ricevere solleciti sono invitati a rivolgersi ai nostri uffici.
    Fabrizio Ghidini, presidente di Federconsumatori Parma

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