Il Comune di Parma ha avviato lo studio di microzonazione sismica di livello 2 (MS) e l’analisi della condizione limite per l’emergenza (CLE). Lo studio si inserisce nell’ambito degli interventi mirati a rendere più sicuro il territorio in materia di prevenzione sismica ed emergenze. Si tratta di un percorso determinante che avrà importanti ripercussioni sia sul Piano Strutturale Comunale sia sul Piano di Emergenza Comunale in tema di protezione civile. Lo studio nasce dalla stretta collaborazione tra Comune di Parma, dipartimento di fisica e scienza della terra dell’Università degli Studi di Parma, Associazione Geometri Volontari per la Protezione Civile di Parma – A.Ge.Pro – ed in collaborazione con gli studenti dell’Istituto tecnico statale per geometri Rondani.
“Il tema della prevenzione – ha spiegato il sindaco Federico Pizzarotti – è fondamentale. Continuiamo a investire in questo ambito, collaborando con vari soggetti esperti in questa materia, per rendere più sicuro il nostro territorio”.
“Lo studio – ha precisato l’assessore ai lavori pubblici ed energia Michele Alinovi – ha come obiettivo quello di migliorare le nostre conoscenze in tema di prevenzione rischi di dissesto idrogeologico ed in tema di microzonazione sismica. Si tratta di un progetto cofinanziato dalla Regione che avrà importanti risvolti sia nel Psc – Piano strutturale Comunale – sia per quanto riguarda il Piano di Emergenza del Comune in tema di protezione civile”. Si tratta di uno studio che prende spunto dal sisma che ha colpito il modenese ed anche dalle modifiche di tipo normativo intervenute a livello regionale. “La sensibilità del Comune in tema di sicurezza sismica – ha concluso Alinovi – ha fatto sì che siano stati effettuati investimenti di milioni di euro per rendere l’edilizia scolastica più sicura in questi anni”. Lo testimoniano i lavori alla Corazza, all’Anna Frank e la nuova Racagni. Questo ha permesso di fare di Parma una delle prime città a livello regionale in tema di sicurezza sismica.
Roberto Francese, Alessandro Chelli e Fabio Carlo Moliniari del dipartimento di geologia dell’Universià di Parma hanno parlato della necessità di avere un modello geologico affidabile del sottosuolo, per questo è stato costituito una gruppo di lavoro in grado di predisporlo.
Sarà importante anche il ruolo dei geometri volontari dell’Associazione Gemoetri Volontari per la Protezione Civile di Parma, come ha sottolineato Roberta Lecordetti, presidente del Collegio dei Geometri di Parma. I volontari collaboreranno all’analisi delle condizioni limite per l’emergenza effettuando sopralluoghi sul territorio. Saranno dotati di opportuna divisa e tesserino di riconoscimento. Soddisfazione è stata espressa anche dal vice preside del Rondani, per il coinvolgimento della scuola nel progetto che costituisce uno stimolo importante per gli studenti che saranno coinvolti.
Lo studio, che si concluderà entro il 31 dicembre, ha un costo di circa 43mila euro, finanziato per 33mila euro dalla Regione Emilia-Romagna e per i restanti 10mila dal Comune di Parma. Lo studio si avvale della collaborazione convenzionata con il Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra dell’Università di Parma, in merito alla microzonazione sismica, e della collaborazione con l’Associazione Geometri Volontari di Protezione Civile (A.GE.PRO.) e l’Istituto Tecnico Statale per Geometri “C. Rondani” per l’analisi della condizione limite.