Giuseppe Pellacini, il consigliere comunale UDC, non demorde. Sulla questione del provvedimento disciplinare nei confronti del comandante della Polizia Municipale Gaetano Noè ci vuole vedere chiaro e stamattina ha presentato alla Procura della Repubblica un esposto sulla questione.
Già nel dicembre 2015 il consigliere aveva presentato richiesta per vedere gli atti del provvedimento che coinvolgeva il comandante. Con ritardo rispetto ai 30 giorni previsti il sindaco Federico Pizzarotti aveva risposto con un rifiuto.
“La scusa che ho ricevuto è stata quella che il provvedimento è ancora in corso. – dichiara Pellacini – Sono passati 7 mesi e mezzo da quando ho fatto richiesta e ancora non mi hanno inviato gli atti. I provvedimenti non dovrebbero avere una scadenza? Tra poco sarà più un parto che un provvedimento disciplinare”.
Secondo il consigliere, la Magistratura prevede che la visione di questi tipi di atti, diversi da quelli giudiziari, siano dovuti. “Ritengo che sia una gravissima mancanza da parte del sindaco – continua infervorato Pellacini in conferenza stampa – E’ un atto dovuto ai cittadini perché la democrazia vuole che ci sia una maggioranza che amministri e una minoranza che controlli e in questa situazione non mi viene permesso di svolgere il mio diritto di rappresentante della cittadinanza. Se non c’è niente da nascondere perché non vogliono consegnarmi questi atti? Io non mi fermerò qui e se non vorranno consegnarmeli sarò un tormento. Il prossimo passo sarà rivolgermi al ministero dei lavori pubblici e addirittura al Presidente della Repubblica se sarà necessario”.
Giuseppe Pellacini si è poi lasciato trasportare dal fervore in un commento generale sul comportamento del sindaco che: “Preferisce fare lo sbruffone in consiglio comunale e dare dell’ignorante a un consigliere piuttosto che informarsi e conoscere le leggi. Non ho mai visto in tutta la mia carriera un sindaco che non desse gli atti dovuti”.
Il provvedimento disciplinare nei confronti del comandante Gaetano Noè potrebbe riguardare la sua partecipazione al Parma Marathon quando si presume fosse in servizio. Il fatto suscitò scalpore al punto che fu presentata anche una interrogazione parlamentare da parte di Patrizia Maestri, Giuseppe Romanini e Giorgio Pagliari (leggi Maestri, Romanini e Pagliari: interrogazione parlamentare sul comandante Noè).
Le richieste del consigliere Pellacini sono legittime, comunque logiche. Se il comandante Noè non ha nulla da nascondere, le tiri fuori lui le carte del provvedimento disciplinare che lo riguardano, interessano anche a me come cittadino. Diversamente questa cortina di riservatezza rischia di assumere il sapore dell’omertà. Se quella mattina il comandante Noè era in servizio e ciononostante ha partecipato alla maratona, non ci sarebbe una grande differenza con i furbetti di Sanremo, tutti infatti erano in mutande.