Gola Gola Festival si è appena concluso e i numeri da record fanno già pensare alla prossima edizione. Migliaia di presenze tra piazza Garibaldi e piazza Ghiaia non si vedevano da tempo, ma il successo non è soltanto nei numeri quanto nella qualità delle iniziative che hanno permesso al Festival del Food&People di distinguersi da quello che sono mercati e fiere legati al cibo.
Arturo Balestrieri, presidente del Comitato promotore di un Festival partorito qualche anno fa da due chiacchiere con alcuni amici al tavolo di un bar, forse non crede ancora ai suoi occhi. Migliaia di persone arrivate in centro a Parma, attratte dalle proposte di un Festival che ha messo in campo in soli 3 giorni ben 130 eventi con nomi importanti tra chef ed esperti di enogastronomia, che hanno raccolto oltre 3.000 partecipanti. Ben 400 i giovani volontari, moltissimi studenti delle scuole superiori di Parma, per consentire che tutto andasse per il verso giusto, circa 9mila contatti unici giornalieri al sito della manifestazione.
«Risultati sicuramente oltre le aspettative per quanto riguarda il bilancio complessivo – commenta Arturo Balestrieri – per la partecipazione agli eventi a prenotazione, per l’atmosfera di festa che si respirava in città in queste tre giornate di Festival».
Un successo che vi incoraggia quindi a pensare già alla prossima edizione del Gola Gola Festival.
«Certo, ci stiamo pensando già, ma è necessario anche fare delle valutazioni sui numeri di questa edizione. Ci sono stati degli eventi affollatissimi, mentre altri sono andati meno: dobbiamo quindi vedere quali correttivi apportare per fare ancora meglio il prossimo anno. Vogliamo certamente mantenere vivo l’aspetto di comunità emerso nel corso di questa edizione, ma vogliamo anche promuovere ancora di più il Festival in chiave internazionale».
Vi aspettavate numerose presenze anche dall’estero come turismo enogastronomico, come è andata da questo punto di vista?
«Direi tutto sommato bene, anche se ancora non abbiamo i numeri delle presenze alberghiere. Quest’anno comunque la comunicazione è stata incentrata più a livello nazionale, fra le regioni del Centro e del Nord. Durante le tre serate, andando per il centro, ho sentito numerosi accenti diversi, credo quindi che abbiamo fatto centro. Certo non potevamo attenderci grandi numeri di stranieri alla prima edizione, ma delle significative presenze ci sono state per esempio negli show cooking e negli altri eventi a prenotazione. Per il prossimo anno punteremo chiaramente a far crescere il Gola Gola Festival anche in chiave internazionale».
Al di là dei correttivi ai quali state lavorando, quali sono stati a suo avviso i punti di forza di questa prima esperienza del Gola Gola Festival sui quali costruire le prossime edizioni?
«Credo che il vero punto di forza sia stato quello di essere riusciti a coniugare delle iniziative di grande richiamo per il pubblico, come ad esempio lo Street Food in piazzale della Pace e il mercato di piazza Ghiaia, con momenti culturali di altissima qualità. Questo ha permesso al Gola Gola Festival di elevarsi rispetto ad altre manifestazioni legate al tema del cibo».