Invasione di animali selvatici, peso della burocrazia, insufficienza di investimenti per la difesa dell’ambiente, sono i temi principali che hanno spinto Coldiretti Emilia Romagna a dichiarare per giovedì 23 giugno la mobilitazione generale delle campagne a difesa di tutti gli imprenditori agricoli che ogni giorno devono battersi per assicurare la sopravvivenza delle loro aziende.
Lo annuncia la stessa Coldiretti regionale, spiegando che la goccia che ha fatto traboccare il vaso della pazienza agricola sono stati i ritardi e le indecisioni da parte dell’assessore Agricoltura, Caccia e Pesca Simona Caselli sulle misure agroambientali del Piano di Sviluppo Rurale (Psr), soprattutto con la mancata copertura degli investimenti destinati alla lotta integrata. Nella Regione che si vanta di avere una delle agricolture più “green” d’Italia – spiega Coldiretti Emilia Romagna – mancano ad oggi ancora 75 milioni di euro per la totale copertura finanziaria proprio per la diffusione di metodi a basso impatto ambientale. Una mancanza che rischia di lasciare al “verde” migliaia di aziende Alla difficoltà di investire risorse per le imprese – sottolinea Coldiretti regionale – si aggiungono: gli attacchi degli animali selvatici che stanno provocando danni insostenibili alle imprese agricole, mettendo anche a rischio la vita dei cittadini; il peso della burocrazia dell’ente pubblico, che si è aggravata in questo momento di passaggio di funzioni e competenze tra le ex-province e la Regione, e, infine, i continui rinvii della revisione delle aree vulnerabili ai nitrati.
Non sono più accettabili ulteriori ritardi dell’Assessorato Agricoltura nell’affrontare questi problemi – commenta Coldiretti regionale – che rischiano di portare all’abbandono delle campagne, in particolare delle zone montane, dove la presenza dell’uomo è fondamentale per la tutela del territorio, e rischiano di dimezzare gli oltre 4.000 milioni di Produzione Lorda Vendibile (Plv) agricola dell’Emilia Romagna, con conseguenti gravi perdite di posti di lavoro.
Coldiretti chiede un immediato e risolutivo intervento al fine di reperire tutte le risorse necessarie a copertura delle misure agroambientali ad oggi presentate, che la regione presenti sollecitamente a Bruxelles una proposta di modifica delle aree vulnerabili nitrati che tenga conto delle nuove fonti di inquinamento non agricole, il ritiro del provvedimento direttiva danni da fauna selvatica in quanto penalizzante per il mondo agricolo, l’apertura di un tavolo di confronto sulla proposta di legge regionale in materia di A.T.C al fine di ottenere indennizzi totali dei danni, lo sviluppo di azioni efficaci di prevenzione e controllo e l’obbligo della piena applicazione dei piani di prelievo, in materia di semplificazione la delibera che ampli e renda totalmente operativo l’art. 11 della legge regionale 19/2011 sul silenzio assenso, l’emanazione della legge regionale che permetta l’istituzione dei Distretti al fine di valorizzare le nostre produzioni, l’emanazione del regolamento di attuazione della legge sull’itti-turismo, pesca-turismo e acqui-turismo atteso da due anni.