Notte di terrore per una famigliola che abita in strada Paullo, nelle mani dei rapinatori per circa mezz’ora. Minuti interminabili durante i quali tre uomini robusti, incappucciati, con accento slavo, hanno tenuto sotto minaccia marito e moglie, premendo anche le mani sulla bocca perché non gridassero. Ma a “gridare” forte, tanto da svegliare il dobermann che vive nella casa vicina (che iniziato a fare il “coro”) e tutto il vicinato, ci ha pensato il cagnetto di casa, che alla fine ha consigliato alla banda di allontanarsi in tutta fretta e a mani vuote. Tanto in casa non c’era neppure niente di così prezioso da rubare.
Tutto è cominciato verso le 2.30 di domenica mattina – come racconta oggi Gazzetta di Parma – quando il cane ha iniziato ad abbaiare in maniera nervosa. Il padrone di casa, per tranquillizzarlo, ha aperto la porta che da sul cortile interno come fa sempre per dimostrare al cagnetto che non c’è nessuno. Ma stavolta qualcuno c’era e appena lui ha aperto, uno dei rapinatori lo ha afferrato alle spalle e gli ha tappato la bocca. E’ stato l’inizio di un incubo. La moglie, sentendo qualcosa di strano, stava scendendo al piano di sotto, quando è stata afferrata dal secondo rapinatore che le ha subito tappato la bocca. Poi i due coniugi sono stati legati con delle fascette autobloccanti e lasciati per terra, mentre i tre si davano da fare per rivoltare la casa.
Ma l’obiettivo forse non era solo la loro casa, tanto che i rapinatori hanno poi chiesto le chiavi della porzione principale del rustico di via Paullo in cui vive un’amica della coppia finita nelle grinfie dei malviventi. Ma l’allarme lanciato dai cani non ha lasciato loro tempo di proseguire il raid e quindi la banda ha preferito desistere. I coniugi si sono liberati a vicenda e hanno chiamato subito il 113. Gli agenti sono arrivati in pochissimi minuti, alla ricerca della banda ormai in fuga ma soprattutto di indizi utili a risalire ai tre malviventi. Cosa non facile visto che tutti indossavano pesanti guanti in pelle.
Una notte da incubo, di terrore. Che dimostra ancora una volta il salto di qualità compiuto dai ladri. Ormai non si fermano più neppure in presenza dei padroni di casa. Sta capitando in provincia, dove i ladri entrano nelle camere da letto mentre i proprietari dormono tranquillamente, ora anche in città. E nessuno di loro ha ancora un nome, un volto. Né tantomeno qualcuno è finito in gattabuia. Ma cosa succederà quando i ladri per caso dovessero far visita a qualcuno un po’ più nervoso di altri e magari anche in possesso di armi?
Il terribile episodio accaduto ieri notte in via Paullo che ha visto una coppia di coniugi sequestrati nella propria dimora da tre delinquenti incappucciati è l’ennesimo segnale del problema sicurezza a Parma: il diniego della realtà e lo sminuire l’importanza dell’allarme di chi, parmigiano da sempre, vede con lucidità la deriva che ha preso questa città.
Da cittadini, continuiamo ad ascoltare e subire i proclami di chi ci assicura che i reati sono in calo e la nostra è solo una falsa percezione, salvo poi svegliarci con le case svaligiate, subire 30 rapine nella nostra attività, aprire il negozio sotto casa trovandolo vuoto o essere tenuti in ostaggio per ore nelle nostre abitazioni sperando di non subire anche violenza fisica. Per l’integrità morale e psichica non si può far nulla, vengono frantumate non appena subiamo l’atto.
Così si moltiplicano i comitati per la sicurezza, continuano ad aumentare i conoscenti che hanno subito un atto delinquenziale, mentre calano le denunce alle forze dell’ordine perché la gente è sfiduciata e rassegnata a dover subire o doversi arrangiare da soli con antifurti e altri mezzi.
Di contro, da parte di chi gestisce l’Ordine Pubblico vengono lanciati segnali “sminuenti” come quello della negazione del problema, della scarcerazione facile o dell’inversione della condanna come troppo spesso accade con i risarcimenti ai delinquenti che si sentono ormai intoccabili.
Forse è vero che non siamo ostaggi dei malviventi, la realtà è che siamo ostaggi del DINIEGO!
Maurizio Campari
Segretario Lega Nord Parma
Mentre il prefetto è tutto concentrato a incontrare sindaci per parlare dell’accoglienza ai migranti, nell’indifferenza di tutti Parma e provincia diventano ogni giorno meno sicure, nonostante per il questore i furti siano in calo. E’ notizia di oggi un fatto gravissimo: due coniugi sono stati aggrediti e legati dai ladri che hanno svaligiato la loro casa. Non è possibile continuare a tollerare fatti di questo genere senza che nessuno muova un dito. Non dobbiamo rassegnarci ma dobbiamo continuare ad indignarci e a reclamare più sicurezza, più rinforzi è più mezzi. Invitiamo tutte le forze politiche a rivolgersi direttamente al ministro dell’Interno. Tutte, nessuna esclusa. La sicurezza non ha colore politico e non va strumentalizzata a fini elettorali. Tutti gli amministratori di Parma e provincia, in quanto rappresentanti dei cittadini, si uniscano e chiedano direttamente al ministero rinforzi per le forze dell’ordine di Parma. Chiediamo al sindaco di Parma e al presidente della Provincia di muoversi immediatamente per far sentire la voce del nostro territorio. Invitiamo, di nuovo, il prefetto a parlare con i parmigiani. Forse, così, si renderà conto che le persone sono preoccupate dai furti nelle loro case e nelle loro aziende e che questa dovrebbe essere la sua priorità.
Paolo Buzzi, capogruppo Forza Italia Parma
Francesca Gambarini, capogruppo Forza Italia Fidenza