Public money, due giudici incompatibili. Processo da rifare

Public money, due giudici incompatibili. Processo da rifare

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Il presidente del tribunale Gennaro Mastroberardino e il giudici a latere Luca Agostini non possono giudicare gli imputati del processo Public money. Ricusati da alcuni difensori, la Corte d’Appello di Bologna ha accolto l’istanza perché i due magistrati, nel 2013, avevano fatto parte del Tribunale del Riesame che aveva deciso in merito al sequestro dei beni dell’immobiliarista Angelo Buzzi. Un atto che, anche se limitato a una questione specifica, avrebbe permesso a Mastroberardino e Agostini di conoscere almeno in parte il materiale probatorio raccolto dall’accusa nei confronti di Buzzi e di alcuni altri imputati nel processo.

Adesso bisognerà andare alla ricerca di due nuove giudici e non sarà molto facile visto che, a turno, quasi tutti i magistrati in servizio al Tribunale di Parma si sono occupati già di qualche aspetto dell’inchiesta. La prossima udienza del processo è fissata per venerdì 17 giugno, ma non è detto che si riesca a fare in tempo a comporre il nuovo collegio giudicante. Probabile un nuovo rinvio del procedimento a carico, oltre che di Angelo di Buzzi, anche dell’ex capogruppo del Pdl in Regione, Luigi Giuseppe Villani, dell’ex amministratore delle partecipate, Andrea Costa, di Alfonso Bove, Antonio Cenini, Mirko Dolfen, Emanuela Iacazzi, Marco Rosi e Aldo Torchiaro. L’ex sindaco Pietro Vignali ha invece preferito chiudere il conto con la giustizia scegliendo il patteggiamento di 2 anni di reclusione con pena sospesa. I reati contestati, a vario titolo, vanno dal peculato alla corruzione. Ma questo prolungarsi dei tempi del giudizio potrebbe favorire in alcuni casi il maturare della prescrizione ben prima del giudizio di terzo grado.

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