Futuro dell’Ospedale di Borgotaro, interrogazione in Regione

Futuro dell’Ospedale di Borgotaro, interrogazione in Regione

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La Giunta dell’Emilia-Romagna dovrebbe “fornire piene rassicurazioni in ordine alla precisa volontà di continuare a sostenere il potenziamento dell’Ospedale Santa Maria di Borgotaro”, anche esprimendo “ai vertici dell’Ausl di Parma la propria ferma contrarietà ad ogni e qualsiasi iniziativa volta a ridurre il livello quantitativo e quantitativo delle prestazioni offerte”.

A chiederlo in una interrogazione alla Giunta sono tre consiglieri, Fabio Rainieri del gruppo Ln, di cui è il primo firmatario, Tommaso Foti di Fdi-An e Galeazzo Bignami di Fi, che richiamano, per sostenere le loro richieste, “la capacità attrattiva vantata dallo stesso nei confronti dei pazienti residenti nelle Regioni confinanti”.

Come spiegano i tre, “risultano sempre maggiori sul territorio di Borgotaro, in provincia di Parma, le preoccupazioni riguardanti un ridimensionamento, nei fatti, della struttura ospedaliera che, lì attiva da tempo, costituisce un fondamentale presidio sanitario per l’intera valle”, tanto che, sottolineano, “l’ospedale ha beneficiato anche di consistenti donazioni, circa 2.000.000 di euro, da parte degli emigranti e degli abitanti della vallata”.
Secondo i consiglieri “appare indispensabile potenziare tutte quella attività (diagnostica, day hospital oncologico, cardiologia, chirurgia ortopedica e chirurgia generale laparoscopica, punto nascita, chirurgia oculistica ed otorinolaringoiatrica) che, oltre a qualificare la struttura, possono garantire una mobilità in entrata”.

In merito alle criticità, i tre esponenti dell’opposizione rimarcano che “il reparto di medicina risulta classificato quale struttura semplice, ma manca la presenza fissa di un primario” e inoltre “il reparto denuncia una carenza d’organico (sia di medici sia di infermieri), anche in ragione dell’entrata in vigore della nuova normativa in materia di turnazione”. Allo stesso modo, proseguono, “anche il pronto soccorso risulta carente di risorse (letti e personale)” e quindi, avvertono, “per evitare un eccesso di presenze, appare indispensabile il mantenimento della guardia medica territoriale festiva e notturna”.

Infine, concludono, “fondate ragioni di preoccupazione vengono manifestate dall’opinione pubblica, che, rispetto alle problematiche sopra evidenziate, ha raccolto oltre 2.000 firme, per quanto riguarda il reparto di ortopedia (carenza di personale medico e di riabilitazione) e il reparto di chirurgia (che da due anni si trova senza il primario effettivamente presente in struttura)”.

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