Quando qualcosa nasce male, spesso finisce peggio. E’ il caso di Parma and Stars, la rassegna che nel luglio 2015 ha visto esibirsi (e non esibirsi) diversi grandi artisti nella splendida cornice di piazza Duomo. Una rassegna nata tra le polemiche che hanno spaccato la città, tra i favorevoli e contrari alla location indicata dall’amministrazione del sindaco Federico Pizzarotti.
Dopo le critiche e gli scontri, la clamorosa mancata esibizione di “un certo” Renzo Arbore, è arrivata la frattura tra il Comune di Parma e l’Associazione IKO Italia Konzert Opera, che ha promosso il cartellone. Non che fra i due soggetti fosse mai corso buon sangue – né è da escludere che dopo quanto accaduto la IKO non abbia un impellente bisogno di tornare a Parma – ma adesso l’amministrazione Pizzarotti ha messo nero su bianco che l’Associazione con sede a Firenze è esclusa dalla concessione di qualsiasi beneficio per i prossimi 5 anni.
La “punizione” è dovuta al fatto che la IKO non ha mai presentato al Comune di Parma il rendiconto delle spese per Parma and Stars 2015. L’Associazione toscana, stando alla delibera della Giunta Pizzarotti, avrebbe fatto orecchie da mercante sia davanti al sollecito inviato lo scorso 20 novembre, sia alla raccomandata del 28 gennaio successivo. Quindi è rottura con il Comune di Parma che l’ha esclusa per 5 anni da qualsiasi beneficio.
L’anno scorso di questi tempi infuriavano già le polemiche per l’organizzazione di una rassegna di concerti in piazza Duomo. Poi venne il disastro della cancellazione delle prime date a seguito di un sopralluogo della commissione che rilevò una serie di inosservanze da parte degli organizzatori e oggi l’ultimo atto di questa vicenda dai contorni assurdi: la cancellazione dell’Associazione IKO Italia Konzert Opera da futuri benefici per i prossimi 5 anni, ai sensi del Regolamento in materia di contributi, vantaggi economici e patrocini del Comune di Parma.
A sancirlo una determina dirigenziale che spiega che la suddetta associazione non ha mai presentato la rendicontazione della manifestazione, atto obbligatorio da presentare entro 120 giorni dalla conclusione dell’evento.
Cala così il sipario su quella che è stata una vera e propria odissea amministrativa, non priva però di avvisaglie che avrebbero potuto mettere sull’attenti l’assessore e i suoi dirigenti, non a caso su questo tema avevo presentato due interrogazioni.
Che qualcosa non fosse proprio chiaro lo avevo intuito leggendo la determina con le quale si concedevano patrocinio e benefici economici allorquando si descriveva IKO Italia Konzert Opera come un’associazione con finalità culturali ed artistiche, senza scopo di lucro.
Come e in che senso un’organizzatore che si presenta leader in Europa nella promozione di grandi eventi e che organizza una rassegna interamente a biglietto d’ingresso possa definirsi “non a scopo di lucro” è per me ancora oggi un mistero.
Mi si dirà che le due questioni sono distinte e slegate tra loro e probabilmente sarà così, però una cosa oggi mi pare si possa dire: viste le premesse forse ci si poteva fermare e valutare meglio la situazione anche e in considerazione del fatto che pochi mesi prima un’altra manifestazione voluta con forza da questa amministrazione, la mostra Mater, si avviava ad avere analoghi problemi di rapporto con gli organizzatori. La verità è che in questa come in altre vicende abbiamo pagato l’arroganza e la supponenza dei nostri amministratori i quali, come spesso accade, di fronte alle nostre richieste di spiegazioni o all’esternazione dei nostri dubbi si sono limitati a chiudersi a riccio e tirare ostinatamente dritto per la loro strada. E i risultati oggi si possono apprezzare pienamente.
Roberto Ghiretti
Parma Unita