Nella giornata di ieri, 31 maggio, l’azienda SMA Spa, colosso della Grande Distribuzione Organizzata, ha comunicato alle lavoratrici, ai lavoratori e alle Organizzazioni Sindacali del territorio FILCAMS CGIL, FISASCAT CISL e UILTUCS UIL l’intenzione di chiudere gli storici negozi di Salsomaggiore e Fidenza al 30 Giugno prossimo.
Queste due realtà occupano 38 persone che, secondo le intenzioni dell’azienda, dovrebbero trasferirsi, immediatamente dopo la chiusura, nei negozi della catena SMA situati per lo più nella zona di Milano e della Lombardia.
Il sindacato CGIL comunica “Considerato che la maggior parte di questi lavoratori hanno contratti part time con salari che non permettono certamente l’autosufficienza, hanno orari di lavoro imprevedibili, soggetti ad aperture tutte le domeniche e per buona parte dei giorni festivi dell’anno; che si sta parlando per lo più di personale femminile, spesso madri di figli in età scolare, talvolta con problemi di salute, in molti casi riconducibili ai lunghi anni di attività lavorativa prestati nell’azienda; che l’azienda stessa non intende fornire alcun tipo di agevolazione ai trasferimenti sotto forma di vitto e alloggio o rimborso chilometrico: a questo punto è bene ridare il giusto significato alle parole e alle azioni della SMA Spa: siamo in presenza di 38 licenziamenti“.
“Si tratta a tutti gli effetti di licenziamenti camuffati da trasferimenti- continua la CGIL – che per SMA sono a costo zero, scaricando tutto sulle lavoratrici ed i lavoratori e su di un territorio che, tra pochi giorni, perderà 38 posti di lavoro e due punti vendita storici.
La decisione di chiudere contemporaneamente due supermercati a distanza di 9 km l’uno dall’altro è un colpo mortale non solo alle famiglie coinvolte, ma anche a due comunità; è totale indifferenza nei confronti delle ricadute sociali ed economiche che comporta.
Per questo motivo FILCAMS, FISASCAT e UILTUCS territoriali chiedono, fin da oggi, all’azienda di ritornare sui suoi passi rispetto a tempi di chiusura e modalità di gestione del personale coinvolto, mediante un serio e responsabile confronto con le Organizzazioni Sindacali. Un confronto che non tenga conto soltanto delle strategie e tattiche aziendali, ma anche delle esigenze e dei vissuti di coloro che per decenni hanno permesso a SMA Spa di svolgere il suo business dalle nostre parti.
A sostegno della vertenza le Organizzazioni Sindacali hanno proclamato lo stato di agitazione e si riservano iniziative di informazione e coinvolgimento della cittadinanza e anche di mobilitazione, al fine di portare l’azienda a soluzioni più ragionevoli e rispettose.
I lavoratori non possono essere trattati come qualsiasi altro bene aziendale: non sono una rimanenza di magazzino, non sono merce in scadenza”.