Si avvicina il 7 luglio: termine ultimo per la presentazione delle offerte sulla gara per la privatizzazione dei servizi TEP, e naturalmente per scoprire le carte rispetto alle alleanze. Cominciano i rumors in materia e, se questi venissero confermati, ci sarebbe una grandissima novità: la TEP, che tutti davano in alleanza con TPER e SETA, correrebbe da sola ! Scelta a mio modestissimo parere rischiosissima, visti i competitors che si sono prequalificati: Arriva, Busitalia nonché altri.
Ma perché questa scelta? e soprattutto da chi è arrivato l’input per andare in questa direzione?
La prima considerazione da fare riguarda quel progetto di Azienda unica di TPL a livello regionale, progetto su cui aveva lavorato molto l’ex Assessore Peri, che a questo punto andrebbe in soffitta. E’ innegabile che un venir meno dell’interesse regionale in materia, potrebbe aver suggerito all’Assessore Donini di “consigliare” alla “zarina” Gualtieri di TPER (anche perché SETA da sola non va da nessuna parte…) di lasciare perdere la TEP, così come invece qualcuno riporta che sia stato lo stesso Presidente TEP, ma in disaccordo con il suo Vice Rubini, a chiedere allo stesso Donini questo intervento.
Comunque sia, se verranno confermate queste voci, il rischio per la TEP sarebbe enorme e questo per due evidenti motivi:
il primo diciamo così di carattere prettamente politico: venendo meno un interesse della politica regionale alla azienda unica, è innegabile che la possibilità che in sede di valutazione finale la spunti una proposta di un privato è certamente più alto.
La seconda, strettamente legata a questa, è che i competitors alternativi forti (Arriva e BusItalia i primis) hanno le spalle maledettamente più robuste di TEP e in sede di proposta finale faranno certamente valere questo gap industriale/finanziario (senza nulla togliere alla professionalità della stessa TEP nel preparare la sua proposta).
Ci sono poi stati alcuni movimenti che fanno pensare ad un effettivo interesse a partecipare per vincere per entrambe le società sopra citate: in particolare sarebbe interessante capire perché AGI , che da sempre orbita attorno a Busitalia, stia cedendo le sue quote in Herm, quindi in Seta: forse per evitare successive contestazioni ….?
Bel dilemma tutto questo, ma se tutto rispondesse a verità, perché il Presidente TEP avrebbe fatto questa scelta ? Certo è che deve averla almeno condivisa con qualcuno della proprietà: e appunto le due proprietà, che su questa partita non erano perfettamente in linea, cosa avrebbero da dire?
Certamente l’Amministrazione Pizzarotti è attualmente in altre “faccende affaccendata” e l’altro 50% mi si dice che già da tempo si trovava a gestire dei mal di pancia interni rispetto alle alleanze e allo sbocco da dare a questa partita.
Comunque sia se venissero confermate queste indiscrezioni, parrebbe sempre di più prendere piede quella interpretazione molto “venale” che vedrebbe le due proprietà interessarsi realmente solo a quanto arriverebbe nelle loro casse: infatti l’importo a base d’asta è superiore ai 30 milioni di euro, che sommati ai tre recentemente spartitesi azzerando le riserve straordinarie della stessa TEP, fanno un bel gruzzolo che, in tempi di vacche non magre bensì magrissime, fanno sempre comodo!
Naturalmente in barba alla tanto declamata necessità di tutelare la “parmigianità” dell’Azienda! Auguro un grandissimo “in bocca al lupo” alla TEP.
Montali Gianni
Fornovo Taro