Ministro Boschi a Parma: “Referendum, ultima chiamata per l’Italia”

Ministro Boschi a Parma: “Referendum, ultima chiamata per l’Italia”

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Cattura2Venticinque minuti per spiegare agli industriali di Parma l’importanza del voto sulle riforme costituzionali di ottobre. Tanto è durato a Palazzo Soragna – sede dell’Unione Parmense degli Industriali – l’intervento del ministro per le Riforme Costituzionali e i rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi.

In contemporanea con il suo arrivo nella sede dell’Upi il Comitato per la difesa della Costituzione di Parma ha manifestato pacificamente in piazzale Rondani ma il cordone della polizia non ha permesso ai contestatori di attraversare il ponte. Sono state infatti chiuse dagli agenti della polizia tutte le strade che portano alla sede dell’Upi. Ma per fortuna la protesta è rimasta pacifica e non si sono registrati episodi al di sopra delle righe.

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“Siamo di fronte all’ultima chiamata per il Paese, se dovessimo perdere questa occasione non so quando se ne ripresenterà un’altra – ha detto il ministro -. Il referendum è una scelta di grande responsabilità che riguarda anche chi verrà dopo di noi. Una scelta non più rinviabile”.

“Io spero che sarà una scelta sul contenuto che questa riforma propone ai cittadini. Non stiamo chiedendo una valutazione di simpatia sul governo. L’obiettivo delle nostre riforme è dare più stabilità al paese – continua la Boschi -. Se continuiamo ad avere un sistema politico-istituzionale instabile è difficile affrontare le scommesse del nostro futuro. Avere un nuovo sistema dove solo la Camera dei Deputati avrà un rapporto di fiducia con il Governo è un elemento di stabilità”.

Alle imprese ha poi chiesto un impegno concreto: “Cercate di essere protagoniste di questo appuntamento elettorale. Vi chiedo di impegnarvi in prima persona per far capire l’importanza di questo snodo cruciale per la nostra democrazia. E’ in gioco anche la ripresa economica. Uno dei mali del nostro paese è la lentezza amministrativa e non credo ci sarà meno democrazia se avremo il 30% di parlamentari in meno”.

Il ministro non ha poi nascosto anche i possibili contraccolpi per l’Italia sul piano internazionale se non passassero le riforme attuate.

Fuori dalla sede dell’Upi, in segno di protesta, anche l’ex  membro del Pd Giuseppe Massari, già consigliere comunale. Massari ha indossato un cartello con scritto: “Voto no e non sono di CasaPound. Voto no, sono dell’Anpi quella ‘non vera’”. Il motivo principale che ha spinto l’ex pidiniano è che la decisione si stia prendendo da parte di un’assemblea non legittima, e che quindi non avrebbe nessun diritto a mettere mano nella Costituzione.

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Poi alle 16.30, accompagnata da dirigenti del Pd e simpatizzanti, il ministro Boschi è arrivato alla Sala Righi della Tep, in via Baganza, per un incontro pubblico sui temi relativi alla Riforma Costituzionale approvata dal Parlamento e al prossimo referendum confermativo. Accolta dal segretario regionale del Pd, Paolo Calvano, e da quello provinciale Gianpaolo Serpagli, la Boschi ha visto in prima fila anche i parlamentari parmigiani Patrizia Maestri, Giuseppe Romanini e Giorgio Pagliari. Solo in questa sede, tra l’altro, il ministro si è lasciata scappare qualche battuta sulle vicende parmigiane, ovvero la querelle tra il sindaco Federico Pizzarotti e il Movimento 5 Stelle. “Noi siamo un partito dove davvero uno conta uno e non c’è nessuno che decide dall’esterno”, ha detto il ministro, aggiungendo poi che nel Movimento 5 Stelle in realtà “uno conta zero visto che arrivano pure le mail anonime”.

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