Incendiarono la casa di campagna di un ex attivista di Casa Pound, tre giovani autonomi sono stati condannati a un anno e 10 mesi di reclusione e per ora rimangono agli arresti domiciliari. Il giudice per le udienze preliminari Alessandro Conti ha comunque concesso, poiché incensurati, tutte le attenuanti al parmigiano F.M., 24 anni, e ai modenesi A.V., 25, e L.T. 22 anni, accusati di incendio doloso, violazione di domicilio e detenzione di strumenti atti ad offendere, reati commessi in concorso tra loro. Il giudice ha anche riconosciuto al proprietario della casa, costituitosi parte civile nel procedimento, una provvisionale di 10mila euro a fronte dei circa 80mila richiesti, in attesa che il danno complessivo venga quantificato e liquidato in sede civile.
La pubblica accusa, rappresentata dal pm Giuseppe Amara, al termine della requisitoria per i tre giovani aveva chiesto la condanna a 4 anni. Il tutto mentre fuori dal palazzo di giustizia un gruppo di autonomi inscenava una pacifica manifestazione di solidarietà verso gli imputati, davanti a un gruppo di agenti in tenuta antisommossa, il cui intervento per fortuna non è stato necessario.
La vicenda risale all’aprile del 2014, quando nella notte tra il 14 e il 15, la casa di un parmigiano al tempo aderente a Casa Pound, che si trova in una frazione di Pellegrino Parmense, è stata data alle fiamme. Gli autori, prima di appiccare il fuoco, hanno anche portato all’interno della casa delle bombole di gas che tuttavia non sono esplose. I danni alla struttura sono stati comunque ingentissimi.
I tre giovani condannati per quell’incendio, sono stati individuati dai carabinieri grazie anche all’esito dei rilievi effettuati dal Ris. Raccolti gli indizi, i militari, alla fine della scorsa estate, hanno arrestato i tre ragazzi che hanno beneficiato da subito degli arresti domiciliari.
