Parmalat, nel primo trimestre il fatturato lievita grazie al Nord America

Parmalat, nel primo trimestre il fatturato lievita grazie al Nord America

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Alla Parmalat continua a crescere il fatturato netto, che nei primi tre mesi del 2016 raggiunge quota 1.401,6 milioni di euro, in aumento di 43,8 milioni (+3,2%) rispetto ai 1.357,8 milioni dei primi tre mesi del 2015. Il margine operativo lordo è invece pari a 77,5 milioni di euro, con un calo di 4,2 milioni (-5,1%) rispetto agli 81,7 milioni del primo trimestre 2015. Ma escludendo la situazione del Venezuela, anche questo dato sarebbe positivo per oltre 11 milioni di euro. Questi i principali risultati della trimestrale approvata dal consiglio di amministrazione di Parmalat Spa, riunitosi oggi sotto la presidenza di Gabriella Chersicla.

A far volare il fatturato sono soprattutto i risultati delle attività acquisite in Brasile (Elebat), in Messico (Gruppo Esmeralda) e in Australia (Longwarry e attività relative a yogurt e dairy dessert), oltre alle controllate venezuelane, senza le quali l’incremento non sarebbe di 43,8 milioni, ma soltanto di 9,1 milioni (+0,7%). Il contributo positivo arriva soprattutto dalle aree Nord America, in particolare gli Stati Uniti, e dall’Africa. Il margine operativo lordo è pari a 77,5 milioni di euro, in diminuzione di 4,2 milioni (-5,1%) rispetto agli 81,7 milioni del primo trimestre 2015. A cambi e perimetro costanti ed escludendo le controllate venezuelane, la variazione risulta in aumento di 11,9 milioni (+16,1%) grazie soprattutto al miglioramento registrato negli Stati Uniti d’America, in Europa e in Australia.

L’area Europa – che include le aziende operanti in Italia, Russia, Portogallo e Romania – contribuisce al fatturato netto con 264,4 milioni di euro nel primo trimestre del 2016. La significativa svalutazione del rublo nei confronti dell’euro ha comportato un impatto negativo sul fatturato dell’area pari a circa 3 milioni di euro. In Italia – il cui peso sull’Europa è pari a circa il 90% del fatturato netto – i mercati in cui Parmalat opera hanno registrato una contrazione dei consumi. Nonostante il difficile contesto, la consociata mantiene la leadership nel settore latte rafforzando la propria quota di mercato soprattutto grazie alla performance del marchio Zymil.

L’area Nord America include le consociate che operano negli Stati Uniti d’America e in Canada. Nei primi tre mesi del 2016 il fatturato netto ammonta a 522,7 milioni di euro. La svalutazione del dollaro canadese nei confronti dell’euro, solo in parte mitigata dalla rivalutazione del dollaro americano, ha comportato un impatto negativo sul fatturato dell’area pari a circa 21 milioni di euro. A cambi costanti, il fatturato netto dell’area è in aumento del 2,7% rispetto all’anno precedente, in particolare grazie al buon andamento della consociata americana. Negli Stati Uniti d’America il mercato dei formaggi ha confermato il trend positivo registrato nel 2015. Pur in un contesto caratterizzato da una forte pressione competitiva, Parmalat mantiene la propria leadership nei segmenti mozzarella da cucina, formaggi a crosta bianca e ricotta e conferma le proprie posizioni competitive negli altri comparti in cui è presente (mozzarella fresca, feta, formaggi snack, cheddar d’alta gamma e spalmabili di alta gamma). In Canada, Parmalat conferma la seconda posizione competitiva nel comparto formaggi e mantiene inalterate le proprie posizioni nel mercato del latte e in quello dello yogurt, grazie al brand Astro.

L’area America Latina include le consociate operanti in Brasile, Messico, Venezuela, Colombia, Ecuador, Paraguay e altre minori. Il Gruppo ha rafforzato la propria presenza in Brasile – attraverso l’acquisizione di LBR (gennaio 2015) e di Elebat (luglio 2015) – ed in Messico, Uruguay ed Argentina con l’acquisizione del Gruppo Esmeralda nel corso del secondo trimestre del 2015. Nel primo trimestre 2016, escludendo l’effetto dell’iperinflazione del Venezuela, il fatturato netto dell’area è pari a 293,5 milioni di euro. A cambi costanti e perimetro omogeneo (escludendo Elebat, Esmeralda e il contributo del Venezuela), il fatturato netto dell’area risulta in calo del 6,8% rispetto ai primi tre mesi del 2015. In Brasile, i risultati ottenuti nel corso del primo trimestre 2016 risentono dell’andamento economico sfavorevole del Paese ed è ancora in corso il processo di riorganizzazione finalizzato a normalizzare le attività acquisite con l’obiettivo di ottenere sinergie ed ottimizzazioni nei processi produttivi e nei mercati di riferimento. In tale contesto, Parmalat mantiene inalterate le proprie posizioni di mercato nelle categorie formaggi e latte UHT, che hanno confermato un trend positivo dei consumi. In Messico, il mercato dei formaggi, il principale in cui il Gruppo opera, è uno dei più dinamici dell’intero comparto dairy registrando una crescita dei consumi. In Venezuela, il contesto rimane incerto sia dal punto di vista economico che politico.

Nell’area Africa – che comprende le consociate operanti in Sud Africa, Zambia, Botswana, Swaziland e Mozambico – nei primi tre mesi del 2016 il fatturato netto si attesta a 84,7 milioni di euro. La svalutazione di tutte le valute dell’area, in particolare del rand sudafricano nei confronti dell’euro, ha comportato un effetto cambio negativo pari a circa 29 milioni di euro sul fatturato. A cambi costanti, il fatturato netto dell’area è in aumento dell’1,4% rispetto all’anno precedente. In Sud Africa Parmalat si conferma leader nel mercato del latte aromatizzato, grazie al brand Steri Stumpie, e nel comparto dei formaggi. Nei segmenti del latte UHT e dello yogurt, la consociata conferma, rispettivamente, la seconda posizione competitiva.

In Oceania il fatturato netto è pari a 237,6 milioni di euro nel primo trimestre 2016. La svalutazione del dollaro australiano, nei confronti dell’euro, ha comportato un effetto cambio negativo sul fatturato netto pari a circa 15 milioni di euro. A cambi e perimetro omogenei – escludendo Longwarry, acquisita nel corso del primo trimestre 2015, e le attività relative a yogurt e dairy dessert, acquisite (attraverso la controllata Parmalat Australia YD) nel primo trimestre 2016 – il fatturato netto dell’area risulta sostanzialmente in linea rispetto all’anno precedente. Parmalat è leader di categoria nel latte pastorizzato e si conferma secondo player del mercato del latte aromatizzato. Le nuove attività acquisite da Fonterra hanno permesso alla consociata di rafforzare la seconda posizione competitiva nel mercato degli yogurt e di consolidare la leadership nel mercato dei dessert. L’utile del periodo è pari a 13,5 milioni di euro, in diminuzione di 5,9 milioni rispetto ai 19,4 milioni dei primi tre mesi del 2015. A perimetro costante ed escludendo le controllate venezuelane, l’utile del periodo risulta in aumento di 8,5 milioni di euro.

Guidance 2016 Per il 2016, a tassi di cambio costanti, considerando per le nuove acquisizioni dati comparativi 2015 proforma ed escludendo – data l’incertezza che caratterizza la situazione del Paese accompagnata da una forte svalutazione della valuta locale – la consociata venezuelana, Parmalat stima una crescita del fatturato netto di circa il 5% e del margine operativo lordo di circa il 10%. In particolare si prevede un primo semestre con una congiuntura economica nei Paesi dove il Gruppo opera non particolarmente favorevole, mentre la crescita sarà concentrata soprattutto nel secondo semestre, quando si potranno cogliere i risultati attesi relativi al piano di efficienze in atto e ai processi riorganizzativi in corso per quanto riguarda le nuove acquisizioni.

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