Minoranze all’attacco: “Vergognoso che sindaco rifiuti confronto diretto in consiglio. Vogliamo revoca...

Minoranze all’attacco: “Vergognoso che sindaco rifiuti confronto diretto in consiglio. Vogliamo revoca del CDA illegittimo del Teatro Regio”

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I gruppi di minoranza riuniti oggi in conferenza stampa attaccano Pizzarotti e la maggioranza. “Abbiamo fatto una mozione per chiedere chiarimenti sulla questione del teatro e chiediamo la revoca di questo CDA illegittimo del Teatro Regio” tuonano a gran voce i presenti. Ma la mozione è stata bloccata dalla maggioranza e non se ne parlerà quindi al prossimo consiglio comunale.

E’ stata presentata infatti giovedì la mozione in questione, a cui hanno partecipato tutti i rappresentanti dell’opposizione e in cui si chiede in sostanza una richiesta di trasparenza sui procedimenti che hanno portato la nomina dei vertici della Fondazione Teatro Regio da parte del sindaco Federico Pizzarotti. Si chiede inoltre la revoca del CDA che secondo le minoranze sta creando solo un danno di immagine al teatro.

Si, si parla ancora della vicenda dell’avviso di garanzia arrivato al sindaco di Parma ma questa volta l’opposizione chiede a gran voce e in modo perentorio una risposta dal sindaco, “Una risposta da quel sindaco che ha fatto della trasparenza la sua bandiera” ricorda la Guarnieri. “Delle vicende interne del M5s e dei messaggi che si sono o non sono scambiati non ne frega niente a nessuno” ribatte Pellacini.

I gruppi consiliari avevano richiesto di poter parlare della questione, ufficialemente, durante il prossimo consiglio comunale di martedì ma la richiesta è stata bocciata dal presidente del consiglio Marco Vagnozzi e dal capogruppo M5s Marco Bosi. “Non credevo alle mie orecchie quando ho sentito Bosi. Ha la capacità di arrampicarsi sugli specchi – dichiara Mauro Nuzzo, il consigliere che si è staccato dalla maggioranza dopo 1 anno e 3 mesi dopo vari scontri col sindaco proprio in merito alla nomina dell’assessore Laura Maria Ferraris – Ha detto che noi non avremmo nessun diritto urgente di sapere i chiarimenti sulla questione”.

“Il motivo lo spiegherà a questo punto la magistratura. – continua Nuzzo – Metodo pasticciato come è prassi dell’assessorato alla Cultura. Perché è stata scelta Ferraris? L’avevo chiesto a suo tempo al sindaco. E lui mi ha risposto ‘perché era intelligente’. Inaccettabile che si debba alzare la voce per costringere la maggioranza a dare chiarimenti. Pizzarotti è un piccolo personaggio politico che ha vinto le elezioni grazie a Grillo e al MoVimento. Nel 2012 avrebbe vinto chiunque anche se invece di Pizzarotti si fosse chiamato Pizzanapoli”

Nicola Dall’Olio, capogruppo Pd: “Questo CDA del Rrgio è inconforme allo statuto perchè due membri sono stati nominati dal sindaco ma avrebbero dovuto essere nominati dagli altri soci della Fondazione. Peccato che oggi l’unico socio del teatro sia il Comune. Allora bisognerebbe cambiare lo statuto. Io credo che sia necessario tornare ad avere altri soci all’interno del Teatro Regio come le associazioni bancarie e altri come un tempo. Quello che è successo secondo me è anche colpa di questo. Chiediamo inoltre che il sindaco, intanto che ci sono le indagini, deleghi le sue funzioni al vicepresidente come è tra l’altro previsto dallo statuto”.

Maria Teresa Guarnieri (Altra Politica) “Sarebbe stata una occasione per porre all’attenzione del Consiglio un tema di cui ha parlato tutta Italia e invece il sindaco non intende dare risposte sul meccanismo che ha portato alle nomine su cui sta indagando la magistratura. Il sindaco deve chiarire subito. Pizzarotti deve dire alla città le motivazioni che lo hanno spinto ad agire in quel modo sulle nomine del teatro”.

Ettore Manno (Comunisti Italiani) “Non siamo forcaioli e l’avviso di garanzia non è un indice di colpevolezza che deve portare alle dimissioni del sindaco di una città ma Pizzarotti ha il dovere di spiegare. Non merita più la fiducia dei cittadini di Parma, preferisce parlare sul web invece del confronto vero in aula consilare”.

Guseppe Pellacini (Udc): “La magistratura ha ravvisato anomalie in un organo del tutto pubblico come il Regio ed era giusto parlarne mettendo da parte delibere sui carburanti che sono questioni del tutto irrilevanti al confronto e che potevano essere discusse nel prossimo consiglio”.

Franco Cattabiani (Civiltà Parmigiana): “Non si può condannare un sindaco per un avviso di garanzia. Se no si dovrebbero dimettere la metà dei sondaci d’Italia. Ma il sindaco deve essere giudicato per le cose che ha fatto per la città, in questo caso per le cose che non ha fatto. Il problema più grave è che ha rifiutato la richiesta di chiarimenti in consiglio. Prima il Regio era un fiore all’occhiello della città ma oggi è quello che è per colpa di questa amministrazione e soprattutto per colpa dell’assessore Ferraris. Io chiederò le dimissioni della Ferraris”.

Le minoranze hanno depositato anche la richiesta per far audire il comandante Noè e costrigerlo quindi a chiarire la sua posizione e a presentare tutti i documenti richiesti da tempo.

Arianna Belloli

1 COMMENTO

  1. Impedire alle opposizioni in Consiglio comunale di presentare le proprie mozioni e di discutere la vicenda delle nomine al Teatro Regio rappresenta un capolavoro di democrazia che certo farà impallidire le peggiori dittature.
    Questa amministrazione che doveva essere vicina ai cittadini e trasparente; questo Sindaco che doveva aprire i cassetti e trasformare il Municipio in un “palazzo di vetro” non sanno fare altro che tentare di mettere il bavaglio all’opposizione, annullare commissioni per non doversi confrontare e occupare i luoghi delle istituzioni per mettere in scena il proprio psicodramma tutto interno a un movimento che a questo punto con Parma nulla ha a che fare.
    Queste sono cose che in prima persona denuncio da tempo ma certo, immaginare che un Sindaco eletto con un favore popolare senza precedenti potesse chiudere in questo modo il proprio mandato va oltre qualunque aspettativa.
    Un punto mi preme bene chiarire: rispetto a questo atteggiamento non possiamo fare finta di nulla. Per quanto mi riguarda il Consiglio comunale di domani non vedrà il mio contributo se non si potrà discutere liberamente di ciò che in questo momento sta veramente a cuore dei parmigiani.

    Roberto Ghiretti
    Parma Unita

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