Cassa integrazione, a Parma sempre più aziende in difficoltà

Cassa integrazione, a Parma sempre più aziende in difficoltà

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La crisi economica continua a farsi sentire dalle aziende parmigiane. Nonostante si intravvede una certa ripresa dei mercati, i dati relativi al ricorso alla cassa integrazione guadagni da parte delle imprese ducali dimostrano che ci sono ed anzi aumentano le situazioni di difficoltà. Il numero di ore autorizzate dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali cala leggermente nel primo quadrimestre del 2016 (648.912) rispetto allo stesso periodo del 2015 (722.467), ma un’impennata si registra nel mese di aprile di quest’anno (175.730) rispetto allo stesso mese del 2015 (167.692).

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Analizzando più nel dettaglio i numeri della banca dati dell’Inps, si nota subito come il numero di ore di Cassa integrazione ordinaria – sia su base mensile che relativamente al primo quadrimestre – sia praticamente dimezzato rispetto all’anno precedente. Sicuramente un dato positivo, ma non va sottovalutato il fatto che la Cigo viene concessa soltanto per le aziende che ciclicamente hanno un periodo di calo del lavoro, come avviene per esempio per tutte le produzioni legate a una stagionalità.

Quello che preoccupa maggiormente è il dato delle Cassa integrazione straordinaria, la Cigs, che a Parma è ancora in aumento. Addirittura ad aprile 2016 ha raggiunto quota 138.338 ore autorizzate contro le 78.996 dello stesso mese di un anno fa, quando la crisi economica, almeno ufficialmente, mordeva più di oggi. Per quanto concerne i primi quattro mesi dell’anno, invece, la forbice è sicuramente minore – 389.616 ore autorizzate nel 2016 contro le 349.859 dello stesso periodo del 2015 – ma il dato è ancora in crescita.

La Cassa integrazione straordinaria è uno strumento di politica industriale finalizzato a fronteggiare gravi crisi o per consentire alle aziende di affrontare processi di ristrutturazione, ma viene concessa anche in relazione alle varie procedure concorsuali come il fallimento, la liquidazione coatta amministrativa, l’amministrazione straordinaria o anche l’ammissione al concordato preventivo. Situazioni, queste ultime, che continuano ad affollare le scrivanie della sezione fallimentare del tribunale di Parma. L’aumento del numero di ore di Cigs, quindi, rappresenta la classica cartina di tornasole sullo stato di salute di diverse aziende parmensi.

Cresce, anche se i numeri sono meno impattanti, pure la Cassa integrazione in deroga, che nei primi quattro mesi del 2016 ha fatto registrare 67.216 ore autorizzate dal Ministero contro le appena 12.693 del primo quadrimestre dello scorso anno. E ciò nonostante la frenata registrata in aprile rispetto allo stesso mese di un anno fa. La Cassa in deroga viene concessa alle aziende più piccole, quelle che normalmente non avrebbero accesso alla Cassa integrazione guadagni. Segno questo che all’inizio del 2016 anche le piccole aziende di Parma hanno sentito un po’ di più gli effetti della crisi del mercato.

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