E’ il mestere più antico del mondo, o quasi: l’evasore delle tasse. Eppure ha tante sfaccettature, professionali ed umane. E vedi tanti, tantissimi, drammi. Cronaca di una visita di mezz’ora a Equitalia, non da utente, ma da osservatore.
“Ha presente l’esattore delle tasse? Ecco, noi facciamo quello”. Tiziana, il nome è di fantasia perché, si raccomanda, “non amano che parliamo con la stampa, io lo faccio solo perché mia figlia piccola vorrebbe fare il giornalista”, sorride. Di un sorriso triste. “Tributi inevasi, contributi, tasse. Dal bollo dell’auto ad alcune multe, l’Imu, il canone Rai, passa tutto di qua. Se non paghi parte la busta verde con la cartella, maggiorata di interessi e spese” – racconta.
Quanti? “Ogni anno di più. Tutto: sia piccole imprese che non riescono a pagare contributi e tasse, che privati a cui magari è scappato un bollettino. Sa che un anno è successo anche a me? Io e mio marito ci eravamo persi il canone Rai facendo trasloco, una mattina un collega, imbarazzatissimo, mi ha detto che stava per notificarmelo”.
Lo sportello è un crocevia di anime, gli umori vanno dal pastello al grigio nebbia, fino al nero. “Vedo di tutto, ma non sono cattiva sa? Anche a me piange il cuore. Però anche questo è un lavoro come un altro”.
Beh, non è esattamente come dare i numerini al Duc. “No, ma che devo fare? Le racconto alcuni episodi per farle capire. L’altra mattina è venuto un artigiano, italiano, di Parma. Doveva rateizzare delle vecchie tasse che non aveva pagato: mi ha raccontato che la moglie si era ammalata e non aveva soldi, ma che ha 5 dipendenti e non li vuole lasciare a casa. Abbiamo concordato 50 euro al mese, è andato via sorridente, mi ha detto che lo ho reso felice. Non siamo qui per far suicidare gli imprenditori, anche se la stragrande maggioranza delle imprese di Parma fallisce per le tasse, circa l’80%”.
In che senso? “Uno paga prima i dipendenti, poi i fornitori. Ma resta indietro del resto, che lievita, lievita, lievita. Alcune imprese di Parma fallite la settimana scorsa avevano bollette a 5 o sei zeri. E quindi siamo costretti a intentare il fallimento noi, o a insinuarci in quelli già avanzati da privati”.
Tanti non ce la fanno. “E’ colpa della legge, non nostra se le tasse sono troppo alte. Noi dobbiamo solo farle pagare. A volte vengono degli anziani, io cerco di essere sempre cortese, quando capisco che una persona è in difficoltà, o non ha pagato per errore”.
Cortesi bisognerebbe esserlo con tutti. “Sa quanti sono evasori seriali? Per gusto, sprezzo, menefreghismo? Io con quelli non sono gentile. Mi prendono in giro, si piantano allo sportello con spocchia e chiedono rate ridicole dopo aver parcheggiato una macchina che vale sei volte il loro debito. Mi creda, molti evadono per dispetto, non per disperazione”.
Di disperati quanti ne vede? “Tantissimi. Anziani, stranieri. Morosi di utenze varie che si trovano senza allacci. A ognuno il suo dramma”.
Arriva un arabo, mentre mi congedo. Una donna velata e depressa alle sue spalle, una busta in mano. Grida che lui è superiore, che non pagherà. Tiziana mi guarda, esausta. “Cosa deve studiare mia figlia per fare il suo mestiere?” Le suggerisco di iscriverla a ingegneria, così è certa che non diventi una sua utente.
Mi allontano, faccio un giro per il meeting pot di “evasori” in fila. Lidia mostra delle vecchie bollette. “Chissà dove erano finite, sto mese mi sa che la pensione me la godo poco” – soggiunge, triste. Le consiglio la rateizzazione, ma “non voglio mica morire con dei debiti, sa”.
Già. Arad è tunisino, parla l’italiano così bene da stupirsi quando chiedo lo spelling del nome. Gli spiego che è solo per scriverlo correttamente, sorride, si scioglie. Mostra F24 inevasi dal 2013. “Ho una piccola ditta idraulica, lavoretti conto terzi, avevo tre quattro dipendenti. Ora devo lavorare solo con artigiani, con questi contributi mi tormentano, ma questi del passato prima o poi li devo saldare”.
A fatica? “Certo, mica è facile”.
Entra una donna di colore, cerca Parma Gestione Entrate. Che non è qui, ma anche questo ci sta: nel marasma della riscossione, non si sa più dove andare.
Non resta che pregare che l’odiosa busta verde non arrivi mai.