Le imprese emiliano romagnole, dati aggiornati a fine marzo 2016, sono tra le più puntuali d’Italia nei pagamenti commerciali. Precisamente si posizionano al secondo posto nel Paese, precedute dalla Lombardia. Il 44,9% delle 408.100 imprese emiliane ha infatti saldato i fornitori alla scadenza, contro la media italiana pari al 35,1%. L’8,8% invece ha saldato le fatture oltre il mese di ritardo, il 13,8% la percentuale della media Italia. Risultati decisamente positivi per il sistema imprenditoriale della Regione, che evidenzia una minor difficoltà delle imprese nel saldare i debiti con i fornitori.
In un contesto così positivo Parma si piazza al quarto posto (in coabitazione con Ferrara): il 45,3% delle sue circa 45.000 imprese, infatti, ha pagato i fornitori entro la scadenza. Una percentuale appena migliore della media regionale, che pone Parma alla spalle delle province di Forlì e Cesena (48,6%), Modena (47,3%) e Piacenza con il 47,1%. Parma fa quindi meglio di Reggio Emilia dove il 45,2% delle imprese ha pagato a scadenza, Bologna (44,9%), Rimini (42,7%) e Ravenna (39,1%).
A diffondere i dati è lo Studio Pagamenti, aggiornato a fine marzo 2016, realizzato da Cbribis D&B, la società del Gruppo Crif specializzata nelle business information, che ha studiato i comportamenti di pagamento delle imprese emiliano romagnole.
“Le aziende emiliano romagnole sono seconde in Italia in tema di puntualità nei pagamenti commerciali, un esempio in fatto di pagamenti commerciali. Nonostante le difficoltà dello scenario economico quasi un’impresa su due è puntuale” – commenta Marco Preti, Ad di Cribis D&B. “Dopo anni di ristrutturazioni e ridefinizione di mercati, prodotti e obiettivi, le realtà lombarde sembrano avere oggi più fiducia nelle proprie capacità. Hanno infatti affrontato la crisi concentrandosi soprattutto sulla ricerca di nuovi mercati e sulla ridefinizione delle strategie di gestione della clientela” – prosegue Preti. “In particolare, le aziende che hanno ottenuto le migliori performance sono quelle che hanno utilizzato la gestione del credito come uno dei parametri di segmentazione della clientela, in sinergia con le esigenze e gli obiettivi commerciali. La puntualità dei pagamenti è quindi diventata uno degli elementi chiave per ottimizzare i flussi di cassa e individuare i clienti da fidelizzare e su cui investire. Non stupisce che nella gestione del credito la priorità sia divenuto il monitoraggio costante della clientela, l’adozione di strategie per la riduzione degli insoluti e l’efficientamento delle procedure. I segnali di miglioramento non devono però fare abbassare la guardia. A ciò si aggiunge, l’esigenza di continuare a considerare la capacità di generare cassa come uno degli obiettivi finanziari più importanti in quanto sarà sempre più complesso per le aziende finanziarsi a breve termine” – conclude Marco Preti.
Se si paragonano i dati attuali con il 2010 in Emilia Romagna emerge che le imprese sono più puntuali, passando dal 40,8% all’attuale 44,9%. Preoccupano però i ritardi gravi, cresciuti invece in questi anni dell’87,2%. Rispetto ad un anno fa invece sono diminuiti sia i pagamenti alla scadenza (-3,6%), sia i saldi oltre i 30 giorni di ritardo (-1,1%).
Le micro imprese evidenziano, da un lato, la più alta concentrazione di pagamenti alla scadenza (46,7%), ma anche la maggior quota di ritardi oltre i 30 giorni (9,7%). Situazione opposta per le imprese di media e grande dimensione, con meno imprese puntuali ma anche meno ritardi, rispettivamente del 5,3% e del 4,1%. A livello settoriale il commercio al dettaglio mostra le maggiori criticità con il 14,4% di ritardi oltre i 30 giorni medi e la minor quota di imprese puntuali (31,8%). Bene invece l’edilizia con ben il 53,8% di pagamenti virtuosi.