A Cibus si corre contro il tempo per ultimare gli ultimi lavori in vista dell’inaugurazione, lunedì 9 maggio a mezzogiorno, alla presenza del ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina. Tra le novità più rilevanti, oltre al parcheggio da seimila posti, c’è il padiglione “Cibus è Italia” allestito a Expo 2015 da Fiere di Parma e Federalimentare. Dopo l’esposizione universale, il padiglione è stato smontato e rimontato a Parma proprio per Cibus 2016, ma con una diversa finalità operativa. Non più esposizione come alle Fiere di Milano Rho, ma nuovo ingresso ad Ovest di oltre 1.300 metri quadrati, in cui saranno ricavati pure degli uffici.
Si tratta di uno dei primi esempi virtuosi di “riciclo” funzionale di una struttura realizzata per Expo2015, che va a completare l’opera di ammodernamento del quartiere fieristico di Parma. Si sta lavorando ancora agli ultimi ritocchi, con l’esterno rimodellato da un ammodernamento grafico e i parcheggi antistanti totalmente asfaltati, mentre in precedenza erano in terra battuta. La struttura, disegnata dall’architetto Francesco Di Gregorio, è organizzata su 5.000 metri quadrati, con due piani ed una terrazza, realizzata utilizzando materiali eco-compatibili.
Ma a Cibus 2016 si lavora anche dentro per allestire al meglio gli stand degli oltre tremila espositori in arrivo da tutto il mondo. Tra questi, nello spazio del Ministero delle Politiche agricole, al padiglione 3, anche Aicig, l’Associazione italiana dei Consorzi Indicazioni Geografiche che propone una serie di appuntamenti per soci e operatori del settore. L’organizzazione riunisce i 61 Consorzi rappresentativi di 63 prodotti tutelati e “copre” circa il 90% del valore economico complessivo delle IG italiane e circa 1/3 del valore economico totale attribuito alle produzioni agroalimentari IG europee.
“Il sistema delle DOP e delle IGP per il comparto agroalimentare rappresenta una garanzia di qualità certificata e di conseguenza la punta di diamante della produzione Made in Italy – afferma il Presidente di AICIG Giuseppe Liberatore –. Molti dei prodotti italiani che possono fregiarsi di tale riconoscimento sono i nostri ambasciatori nel mondo e hanno uno stretto legame con il territorio di riferimento: di questi, una parte importante ha le proprie radici in Emilia Romagna, considerata la regione con la più alta concentrazione di denominazioni di origine e indicazioni geografiche. Pensiamo all’Aceto Balsamico di Modena IGP che esporta oltre il 90% della produzione totale o al Parmigiano Reggiano DOP, al Prosciutto di Parma DOP e ancora al Grana Padano DOP”.
Ad oggi le IG agroalimentari italiane registrate sono 282, di cui 165 DOP e 117 IGP, per una produzione in volume certificata di 1,47 milioni di tonnellate corrispondente a 6,4 miliardi di euro di valore alla produzione e circa 13,2 miliardi di euro al consumo. Anche l’export – che incide mediamente sul 40% della produzione – si mantiene in crescita con valori quasi raddoppiati (in percentuale) rispetto al risultato dell’agroalimentare totale.
Anche Coldiretti, al padiglione 7, sta preparando una nutrita serie di appuntamenti per i visitatori. Si comincia lunedì 9 alle 11 con l’apertura di una forma di Parmigiano Reggiano messa a disposizione dall’azienda agricola Bonat. Nell’ambito di tutta la manifestazione verranno messi all’asta tagli di Parmigiano extravecchio (3, 4, 15 anni) sempre della Bonat il cui ricavato verrà destinato in beneficenza per sostenere nelle aree più povere del mondo 38 interventi di agricoltura familiare a favore di 114.248 famiglie di contadini promossi da Focsiv, la Federazione degli Organismi Cristiani Servizio Internazionale Volontario. Alle 13, sempre allo stand Coldiretti si svolgerà un cooking show di Valentino Marcattili, chef stellato del ristorante San Domenico di Imola. Nei quattro giorni di Cibus, con l’obiettivo di portare i visitatori all’origine della filiera agricola italiana, le imprese associate a Coldiretti porteranno nella città ducale l’agricoltura di qualità dell’Emilia Romagna che vanta 43 prodotti a denominazione di origine (è la prima regione europea per prodotti Dop e Igp), 378 prodotti iscritti nell’albo dei prodotti tradizionali e 20 vini Doc e Docg.
In collaborazione con il Consorzio Agrario di Parma e Angelo Po, produttori e agrichef di Coldiretti offriranno ai visitatori la possibilità di degustare i prodotti tipici a partire dal Riso italiano fornito da Fdai (Firmato dagli agricoltori italiani), passando per i vini ottenuti da vitigni dell’Emilia Romagna salvati dall’estinzione, fino alle paste ripiene che contraddistinguono la cucina emiliano-romagnola e alla pasta Ghigi, storico pastificio romagnolo, realizzata con grano esclusivamente italiano. Mercoledì 11 maggio sarà dedicato ai tagli di carne che fanno risparmiare: nello stand Coldiretti sarà a disposizione il “Tutor della carni italiane” che illustrerà tagli poco utilizzati, che hanno il valore nutritivo pari agli altri tagli, ma che fanno risparmiare i consumatori. Mentre giovedì si chiuderà con il gelato al Parmigiano Reggiano e al Lambrusco.