Non è solito vedere uno sciopero davanti a una sede come l’Aeronautica militare, ma a Parma può accadere anche questo. Filcams Cgil e Fisascat Cisl hanno proclamato per oggi, martedì 3 maggio, una giornata di sciopero delle lavoratrici dipendenti di Puliart addette al servizio pulizia presso l’Aereonautica di Parma. La Puliart aveva concluso l’appalto nell’agosto 2015, andandosene senza aver pagato gli stipendi di giugno, luglio ed agosto 2015. Tutto questo nonostante numerosi solleciti ed il coinvolgimento della Committenza stessa – sottolineano i sindacati – che non ha mai risposto alle organizzazioni sindacali. Ovviamente non sono stati corrisposti né il Tfr, né le previste competenze di fine rapporto.
Per mesi le sacrosante richieste delle lavoratrici, nel frattempo assunte da un’altra azienda subentrata nell’appalto, sono state disattese da Puliart che non si è nemmeno presentata a ben due convocazioni presso la Direzione territoriale del lavoro di Parma. A febbraio 2016 l’inatteso colpo di scena: Puliart rientra nell’appalto, ma le lavoratrici lo vengono a sapere soltanto per caso dalla Committenza e, anche qui nonostante le segnalazioni alla Direzione territoriale ed innumerevoli richieste all’azienda, senza aver sottoscritto alcun contratto di lavoro.
Non solo: le 7 ormai disperate lavoratrici, con il ritorno di Puliart non vengono più pagate. Per cui ai crediti precedenti si aggiungono anche quelli nuovi.
“Quello che stupisce – sottolineano le organizzazioni sindacali in una nota – è che si tratta di una Committenza pubblica con appalti che sottostanno a regole ben precise e l’assordante silenzio nel quale essa ha lasciato cadere ogni richiesta delle organizzazioni sindacali, nel disprezzo delle persone che da tempo garantiscono l’igiene e la pulizia dei locali dell’esercito italiano, risulta preoccupante. Queste lavoratrici, poche, donne e straniere, ogni giorno si recano al lavoro puntuali, svolgendo la loro mansione al meglio, nonostante non stiano percependo alcuna retribuzione da mesi, nonostante abbiano sottoscritto un contratto di lavoro dopo due mesi dall’inizio dell’appalto”.
Stamani, dunque, dalle 9 alle 11 davanti ai cancelli dell’Aeronautica Militare di Parma, 50° stormo, le lavoratrici e i rappresentanti sindacali hanno dato vita a un presidio vero e proprio, con tanto di bandiere, per rivendicare i propri diritti.
“Il Codice Appalti, che recentemente è stato riformato e snellito – concludono le sigle di categoria di Cgil e Cisl – va nella direzione opposta a quello della tutela e delle regole, non basta ridurre qualche articolo per risolvere le cose perché dietro il mondo degli appalti, pubblici e privati, sta una fetta grande del Pil nazionale ma sopratutto stanno tante persone, vite e famiglie che lavorano onestamente ma che ancora non riescono, in questo sistema, ad avere giustizia delle proprie retribuzioni e dei propri diritti”.