Dall’area del cantiere della Cittadella della Giustizia saltano fuori i resti di un bambino. Poche ossa sepolte nella nuda terra, senza troppi riguardi. E’ l’ennesimo ritrovamento fatto dagli archeologi, dopo le antiche mura di Parma e una quantità impressionante di materiali di scarto delle costruzioni di epoca romana.
Gli esperti non hanno ancora datato il periodo in cui il bimbo sarebbe morto, ma di certo si sa che in quel posto non c’è una necropoli. Al tempo dei romani, infatti, quella era una zona estremamente periferica della città e veniva utilizzata quasi come una discarica di materiali di scarto. Quella del piccolo, tra l’altro, sarebbe una tomba povera, priva di qualsiasi fregio o protezione, che non esclude anche la possibilità che possa essere stata scavata in una situazione di emergenza. Forse anche per nascondere il corpo in un posto in cui nessuno lo avrebbe cercato, il che potrebbe far sospettare anche la morte violenta.
Il cantiere per la realizzazione dei parcheggi e degli uffici del giudice di pace, aperto nel 2010, non è stato ancora ultimato proprio per il continuo ritrovamento di reperti archeologici. Parte dei quali resteranno visibili anche dopo il completamento dei lavori.